giovedì 11 settembre 2014

Turismo e maltempo

Partiamo dal principio, cioè dalla causa e motivo principale per il quale sto scrivendo questo post: sono in vacanza e sto facendo i compiti d'estate, ma chiamarle estate e vacanza non sarebbe proprio giusto...
Infatti, quando si è in vacanza si va al mare, in montagna, al lago o dove si preferisce. Il bello della vacanza è il poter gestire come si vuole il proprio tempo senza che nessun impegno ti ostacoli. Ma se si va al mare e poi il cattivo tempo ti costringe in casa, che vacanza è?
Un paio di giornate di cattivo tempo sono scontate che arrivino durante l'estate, ma quella che sta terminando nel 2014 è stata una delle estati più instabili e imprevedibili degli ultimi secoli; e non è un'esagerazione.
Le cause possono essere molte: dall'inquinamento alla deforestazione in Amazzonia. Tuttavia le soluzioni a nostra disposizione non sono a "rapido effetto" ma richiedono molti anni, se non addirittura decine di anni, prima che si verifichi un miglioramento.
Questa estate terribile, dunque, non sarà solo di passaggio; infatti, dati alla mano, si rischia che si ripeti anche negli anni a venire.
Quest'anno l'instabilità climatica ha causato gravi inondazioni e morti per annegamento, come accaduto in Veneto a luglio o, più recentemente, in Puglia. Danni li hanno subiti anche ai contadini, che hanno dovuto buttare via tonnellate di raccolto marcito appunto per la troppa pioggia. Ma il danno che preoccupa di più è quello del settore turistico, dal momento che ha subito un drastico calo di presenze fino a raggiungere un saldo negativo del 30% rispetto agli anni precedenti.
Un simile segnale preoccupante ci fa riflettere sul fatto che forse dovremmo rivedere la nostra politica del turismo con un occhio di riguardo al nostro patrimonio artistico: città d'arte, musei e luoghi archeologici, i quali risentono molto meno delle condizioni meteorologiche. Finora abbiamo infatti puntato soprattutto sul turismo balneare trascurando il resto. Così facendo, non saremmo dipendenti dal clima ma avremmo comunque, anche con il brutto tempo, una proposta attrattiva per i turisti.

Riprendendo il discorso legato ai danni provocati dal clima, sono stati ingenti quelli causati dalle inondazioni: case allagate e addirittura trascinate via dalla corrente. Ciò ha dimostrato una volta di più come siamo impreparati e come la cementificazione selvaggia abbia nel tempo provocato disastri. Molte delle case danneggiate dall'acqua, infatti, erano state costruite anche consapevolmente in zone a rischio.
Quindi a parer mio non è più possibile rimandare ancora la discussione di un problema che richiederà molti anni per essere risolto, ma che, se nel frattempo non verrà gestito nel migliore dei modi, continuerà a causare danni immediati alle popolazioni e alle casse dello Stato.

Matteo

Nessun commento:

Posta un commento