martedì 5 maggio 2015

Nel nostro piccolo

"Se lo dici e lo ripeti, magari poi si avvera".
Come dice l'antologia di italiano, questa affermazione è molto semplice, forse infantile ma forse anche vera.
Se un ragazzo si mette di impegno, lavora sodo ed è perseverante può contribuire alla pace nel mondo?
La mia risposta?
Sì.
Con le tecnologie di oggi, per quanto poco probabile, è possibile trasmettere il messaggio di pace che uno vuole dare. Penso infatti che internet permetta a moltissime persone di essere raggiunte da queste campagne a favore della pace.
Basta pensare a Diala Haidar che, insieme ad altre tre ragazze, tramite Facebook sta "lottando" nei paesi arabi per la parità dei diritti delle donne. Si tratta di un esempio efficace per far capire che, se si vuole raggiungere un certo tipo di obiettivi ambiziosi, è possibile. Certo, centrare questi risultati è assai difficile, praticamente impossibile, ma si può contribuire alla pace anche nel "nostro piccolo".
Ritengo infatti che, per mantenere la pace, non è necessario fare grandi cose ma, per esempio, cominciare da piccole cose come evitare di litigare con i compagni di classe o con i familiari. Queste pratiche possono essere già una forma di mantenimento della pace.

Penso dunque che, se si persevera con un obiettivo, come quello di influire sulla pace, con i dovuti mezzi e con una buona dose di fortuna si può raggiungere.

M.

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