lunedì 27 aprile 2015

La musica in testa



Cosa voglio io dalla musica o... cosa vuole lei da me?

Caro diario,
                   oggi sulle tue pagine scriverò di ciò che mi aspetto, di ciò che voglio io dalla musica.
Dunque, che cos'è che voglio io dalla musica che suono? Voglio che faccia un discorso, che abbia dei cambiamenti interni e che sia temporale, non statica.
Per temporale, intendo che le note non devono limitarsi a far sentire un suono sempre uguale, ma il suono deve mutare nel tempo, subire delle distorsioni mentre riverbera nell'aria.
Inoltre voglio anche che la musica, ci salvi dall'irrigidimento e dalle convenzioni a cui tutti andiamo in contro e ci faccia dimenticare anche solo per un'istante tutto ciò che ci circonda.
Quando suono, ogni volta mi ritrovo nella medesima situazione: appena le mie dita toccano i tasti del pianoforte non sento più niente e non vedo più niente tranne la musica che mi viene incontro e mi travolge senza mai darmi tregua... Mi fa volare e mi fa cadere, ma quando mi fa cadere è sempre lì a prendermi per riportarmi in alto.
La musica non è fatta di note corrette, ma di passione, dedizione e di intenzione travolgente; ti prende, ti travolge e non ti lascia andare finché non lo decide lei.
Quando finisco di suonare, o meglio...quando la musica finisce di travolgermi, torno nel mio mondo e torno quasi da estraneo...come se avessi fatto un viaggio durato anni.
Sono queste le sensazioni e le emozioni che voglio trasmettere con la musica che suono.

Ora vado...lei non vuole essere lasciata sola per troppo tempo!




No Concept

                                                                                                                                                             

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