Il fenomeno dell’immigrazione clandestina: un problema o un vero business mondiale?
Negli ultimi mesi si è assistito ad un
fortissimo aumento del fenomeno dell’immigrazione clandestina in Italia. I
principali protagonisti provengono dal Marocco, dall'Algeria, dall'Iraq, dalla
Somalia, dalla Polonia, dall'Albania, dall'Ucraina. Queste persone si imbarcano
di nascosto su piccole barche o barconi malmessi e affrontano un lungo viaggio
in mare per sfuggire alla miseria, alla fame, alla guerra, a persecuzioni
religiose e sociali. Molti di questi immigrati giungono sulle nostre coste con
ogni mezzo disponibile, sopportando fatiche bestiali e, molto spesso,
rischiando anche di morire durante il “viaggio della speranza”. Essi sperano di
trovare una terra migliore che offra loro soprattutto un lavoro ed
un'integrazione nella società. Il flusso migratorio si concentra in particolare
in Italia dove il riconoscimento dello status di profugo richiede mesi se non
anni quando viene fatto ricorso e questo i clandestini lo sanno bene.
L'inserimento nella società per gli extracomunitari non è però facile, perché
costituiscono una concorrenza per i posti di lavoro, già scarsi. L'Italia sta
diventando un immenso campo-profughi e di fronte a questo fenomeno l'unica cosa
che il nostro governo è capace di fare è di smistare gli immigrati nei piccoli
centri di provincia dove in qualche caso sono più dei residenti. Queste persone
non hanno un'attività, non parlano italiano e generano, non per colpa loro,
tensioni sociali.
La
popolazione italiana a questo riguardo si spacca in due fazioni: la maggior
parte vuole che i clandestini siano rimandati ai loro paesi di origine; altri
credono sia meglio trattenerli nei centri di accoglienza in quanto
ritenterebbero l'impresa non appena possibile, affrontando rischi sempre
maggiori.
Questo
continuo flusso di immigrati, destinato a crescere nei prossimi anni secondo le
stime dell'ONU, crea allo stato Italiano gravi problemi; infatti è impossibile
accogliere tutta questa povera gente nei centri di accoglimento, ma soprattutto
comporta dei costi notevoli per mantenerla e rimpatriarla. Ciò che crea più
preoccupazione è sicuramente il fatto che molti di questi immigrati siano
clandestini e vivano in condizioni degradanti. Molto spesso è proprio la
criminalità organizzata internazionale a gestire l'ingresso clandestino, e
questo rende il problema ancora più drammatico. L’immigrazione clandestina è
diventata per importanza e per risultati economici il secondo business al
mondo. I poveri migranti, trattati come schiavi, ammassati su carrette del
mare, su automezzi, sui treni, sono comandati da individui disposti a tutto. I
così detti trafficanti di uomini sono sempre più numerosi, sparsi per il mondo,
a lavorare per un affare sempre più internazionale. La tratta di esseri umani
oggi costituisce un problema prioritario sia in Europa che nel resto del mondo,
sia per l’ordine pubblico ma soprattutto per la dignità umana.
Eria
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