All’inizio dell’estate, come in ogni cittadina, è iniziato il cosiddetto "cre" chiamato anche "cre-grest". Io, come ragazza che frequentava le scuole superiori, ho potuto scegliere di fare l'animatrice. Ogni giorno, io e altri ragazzi, ci trovavamo alle otto di mattina per organizzare le varie attività della giornata e non solo! Prima che iniziasse il tutto abbiamo dovuto partecipare a delle riunioni formative cosicché fossimo pronti a passarne di tutti i colori. Io, all'inizio, non ero molto entusiasta siccome non avevo questo grande rapporto con i bambini ma, subito dal primo giorno mi sono sentita accettata proprio da ognuno di loro. Ero come la loro mamma. Non facevo in tempo a mettere piedi in oratorio la mattina che subito sentivo "Chiara!", "Mamma!", "Mi spingi?", "Mi prendi in braccio?". Insomma, si arrivava a fine giornata stanchi morti ma soddisfatti del proprio, diciamo, lavoro. Avevamo una grande responsabilità e mene sono resa conto proprio quando i bambini giocavano. Avevo paura per loro. Se si facevano male? Se cadevano dalla panchina? Se picchiavano la testa? La responsabilità era non del tutto mia ma in parte. Ecco perché ero sempre attenta che non facessero troppo gli "splendidi". Appena li vedevo in bilico al pericolo li prendevo e li portavo da qualche altra parte. Ho imparato a essere sempre disponibile per tutti in ogni momento e ad avere il controllo su specifiche attività. Insomma, ho iniziato a capire veramente quel che voleva dire essere responsabili e da un episodio accaduto in piscina ho capito quanto era indispensabile. Io e altri animatori eravamo a fare il bagno e ad un certo punto vediamo un bambino (non del nostro oratorio) essere portato fuori dall'acqua senza più segni di vita. Lo pensavano morto. Io ero in ansia e ci sono stati dei miei amici che hanno iniziato a piangere. Hanno iniziato a rianimare il bambino e solo dopo molto tempo ha iniziato a respirare. Dopodiché è arrivato l'elicottero di emergenza che ha portato il bambino in ospedale a Bergamo. Un episodio che non riesco a cancellare la mente. Gli animatori di quel bambino dove erano finiti? La responsabilità? Abbiamo visto la morte davanti ai nostri occhi e da quel giorno abbiamo iniziato veramente a prenderci cura prima di noi stessi e poi dei nostri bambini. Ho capito proprio da questa estate che essere responsabili è un qualcosa di importante se si vuole crescere al meglio.
- ChiaraBegs
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