giovedì 3 dicembre 2015

Cara Calipso....

Itaca,
12/08/402578 d.Z.

Oh Calipso, il fatto che tu provi così tanta malinconia nei miei confronti mi dispiace molto e, a dir la verità, mi rattrista un po'. Però adesso prova a metterti nei miei panni. Cosa avresti fatto tu al mio posto? Se tu fossi stata prigioniera di un affiatato spasimante che ti teneva lontana dal tuo più grande amore e ti venisse offerta la possibilità di tornare tra le sue braccia, tu non accetteresti? Il tempo che ho passato nella tua dimora è stato per me una tortura! Per te era bello averti al mio fianco, però io sempre speravo, durante le lunghe notti, che in quel letto con me ci fosse Penelope, mia moglie. Comunque ho apprezzato il fatto che tu mi abbia accolto sulla tua isola per farmi sfuggire alle cattiverie del mare, ma sapevi che il mio unico obiettivo era tornare alla mia casa, Itaca.
Tu mi offristi inoltre il dono dell'immortalità e io lo rifiutai. Il motivo è semplice: avrei odiato vedere tutti coloro che amo andarsene da questo mondo prima di me e da parte degli altri dover soffrire le malattie, vedere la morte avvicinarsi e la bellezza andarsene. Io sono un uomo ed è così che voglio restare. La natura dovrà necessariamente svolgere il suo compito anche con me, spegnendo lentamente il mio corpo e mantenendo viva la mia anima. Tu, invece, Calipso, nascesti ninfa e perciò il dono dell'immortalità è qualcosa che sarà con te in eterno. Purtroppo nulla può rompere questa tua "maledizione".

Il tuo Ulisse

-A

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