Itaca,
12/08/402578 d.Z.
Oh
Calipso, il fatto che tu provi così tanta malinconia nei miei confronti
mi dispiace molto e, a dir la verità, mi rattrista un po'. Però adesso
prova a metterti nei miei panni. Cosa avresti fatto tu al mio posto? Se
tu fossi stata prigioniera di un affiatato spasimante che ti teneva
lontana dal tuo più grande amore e ti venisse offerta la possibilità di
tornare tra le sue braccia, tu non accetteresti? Il tempo che ho passato
nella tua dimora è stato per me una tortura! Per te era bello averti al
mio fianco, però io sempre speravo, durante le lunghe notti, che in
quel letto con me ci fosse Penelope, mia moglie. Comunque ho apprezzato
il fatto che tu mi abbia accolto sulla tua isola per farmi sfuggire alle
cattiverie del mare, ma sapevi che il mio unico obiettivo era tornare
alla mia casa, Itaca.
Tu
mi offristi inoltre il dono dell'immortalità e io lo rifiutai. Il
motivo è semplice: avrei odiato vedere tutti coloro che amo andarsene da
questo mondo prima di me e da parte degli altri dover soffrire le
malattie, vedere la morte avvicinarsi e la bellezza andarsene. Io sono
un uomo ed è così che voglio restare. La natura dovrà necessariamente
svolgere il suo compito anche con me, spegnendo lentamente il mio corpo e
mantenendo viva la mia anima. Tu, invece, Calipso, nascesti ninfa e
perciò il dono dell'immortalità è qualcosa che sarà con te in eterno.
Purtroppo nulla può rompere questa tua "maledizione".
Il tuo Ulisse
-A
grazie per averla pubblicata !!
RispondiEliminagrazie da Francesco P.
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