Ciao
cari amici del blog!
Vi
sono mancata in questo mese? Non potevo stare senza di voi per tutti i tre mesi
estivi, quindi eccomi qui con un nuovo post.
Finalmente
è arrivata l’estate che porta con sé la voglia di stare all’aria aperta, di
divertirsi e di partecipare ai concerti. In questo ultimo mese, ho partecipato
a numerosi concerti e per prepararvi psicologicamente agli eventi che vivrete
durante l’estate, nel mio nuovo post estivo e vacanziero vi svelerò nuove
personalità.
Io,
ho partecipato con molto entusiasmo al concerto di Laura Pausini allo stadio
San Siro di Milano. Una serata meravigliosa ed eccezionale, sicuramente da
ripetere! Chissà…magari c’eravate anche voi, miei cari amici. La folla era
tanta, anzi troppa e quindi è per questo che non ci siamo potuti incontrare.
Credo che avrete capito di cosa vi voglio parlare oggi. Esatto, vi elenco tutte
le tipologie di persone che ho potuto osservare ai concerti in giro per
l’Italia.
La
mia categoria preferita, nonché la più presente, è proprio quella delle
urlatrici. A loro non importa cosa stia succedendo in quel momento; queste
persone iniziano ad urlare per qualsiasi cosa; urlano persino se arriva il cane
nella bisnonna della Pausini sul palco, o se l’uomo delle patatine passa
accanto a loro. Per
proseguire, sicuramente vi sarà capitato di incontrare le accampate o gli
accampati nella versione maschile. Questi ragazzi vivono per giorni, con la
tenda, davanti alla location del concerto; si accampano molto tempo prima pur
di avere la prima fila del concerto, altrimenti stanno male.
Non
vi è mai capitato di avere accanto a voi quelle ragazze che piangono sempre?
Benissimo, loro come le urlatrici piangono per tutto ciò che succede. Iniziano
a piangere una settimana prima che inizia il concerto e finiscono di piangere
due settimane dopo il concerto, piangendo poi per tutta la durata dello
spettacolo. Non cantano, sono talmente emozionate che riescono solo a piangere.
Non
posso non citare le lottatrici; queste ragazze non sono come le accampate che
si preparano giorni primi davanti allo stadio o all’arena per avere la prima
fila. Loro arrivano in ritardo a qualsiasi concerto, ma non demordono. A tutti
i costi, sgominando e lottando strenuamente, riescono a primeggiare e ad
arrivare, con scuse poco credibili, proprio alle transenne. Sono così fortunate
da riuscire anche a toccare i loro idoli! Tutto questo perché a loro non può
bastare una seconda fila, ma la prima deve essere la regola. Diventano davvero
cattive e proprio grazie alla loro tenacia e cattiveria arrivano davanti accaparrandosi
la pima fila.
A
volte i concerti estivi, trovi anche le attrezzate; loro entrano allo stadio
con zaini e borse come se dovessero partire per mesi e mesi di deserto. Si
siedono al loro posto e dagli zaini tolgono qualsiasi genere di cibo, acqua, cerotti,
medicine. Hanno proprio tutto.
In
seguito, vi è mai capitato di trovare le onniscienti? Quelle ragazze così
pettegole e saccenti che sanno tutto, ma proprio qualsiasi curiosità e
particolare del concerto, dall’orario alla scaletta, persino quando la Pausini fa
il cambio d’abito e quando beve…
Per
concludere, abbiamo i genitori che si dividono in due categorie: gli attivi e i
passivi. I passivi accompagnano i figli al concerto, perché non si fidano a
lasciarli andare da soli e stanno tutto il tempo ad attendere che arrivi quel
meraviglioso momento in cui fare ritorno a casa, mentre gli attivi, ritornano
ragazzini e diventano più fan dei figli:
urlano, piangono, sventolano striscioni e sciarpe, si emozionano e non vogliono
più tornare a casa.
Bene,
ora vi saluto e vi auguro una caldissima estate all’insegna della musica e del
divertimento.
Se
doveste avvistarmi a qualche concerto, bhè, non esitate a salutarmi!
Vi aspetto…al prossimo
post.
La vostra blogger
MartyPsyco
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