SI PUÒ ESSERE COSÌ MALVAGI?
Durante
la notte di Capodanno in Turchia, ad Istanbul, in un famoso night club è
avvenuto un atto terroristico. Il responsabile è Abdulkadir Masharipov
originario dell’Uzbekistan con il nome di battaglia Abu Mohammed
Khurasani che è stato catturato dalla polizia turca dopo circa 2
settimana dall’attentato. Di fronte all’azione di questo uomo ci si
interroga sulle azioni che una persona può arrivare a compiere spinto
dal suo credo.
Abdulkadir Masharipov |
La
notte dell’attentato Masharipov si è fatto strada nella discoteca
“Reina”, che si trova nella zona europea di Istanbul sulle rive del
Bosforo, uccidendo un agente di polizia ed un addetto alla sicurezza
all'ingresso della discoteca. Successivamente è entrato nel locale dove
si trovavano circa 500-600 persone, alle ore 1.15 dell'1 gennaio (ora
locale) (23.15 ora italiana) ha iniziato a fare fuoco sulla folla.
L'attentatore ha sparato tra i 120 e i 180 colpi di
kalashnikov in circa sette minuti, uccidendo 39 persone e ferendone 69,
di cui diversi in gravi
Per
salvarsi alcuni dei presenti si sono gettati nelle acque gelate del
Bosforo; i testimoni hanno parlato di scene di panico. Secondo alcuni
testimoni il killer mentre apriva il fuoco ha urlato " Allah Akbar", che
significa Allah è grande, invocazione che caratterizza gli estremisti
islamici.
Masharipov
ha fatto perdere le sue tracce dopo la notte di Capodanno, ma, grazie
alle unità antiterrorismo, all'intelligence e alla polizia turca è stato
intercettato in un appartamento nel quartiere "Esenyurt" di Istanbul;
per arrivare a individuare il covo, hanno analizzato 100mila ore di
registrazioni delle telecamere di sicurezza disseminate nella città, e
il 16 gennaio è stato arrestato in un appartamento denominato in seguito
"covo dell'Isis". Con lui era presente il figlio di 4 anni (notizia
smentita in seguito). Oltre a lui sono state arrestate altre quattro
persone, tre donne e un uomo (amico di Masharipov).
Abdulkadir Masharipov al momento dell'arresto |
Il
giorno 12 gennaio, 4 giorni prima della cattura, in una casa del
Maltepe (distretto di Istambul), era stata arrestata la moglie con la
figlia più piccola di soli 18mesi.
I bambini sono stati affidati ai servizi sociali, che si occuperanno di trovare loro una casa.
Il
governatore di Istanbul, Vasip Sahin, ha descritto Masharipov “una
persona colta e che parla quattro lingue”, dichiarando inoltre che gli
elementi raccolti avvalorano il movente di una strage perpetrata per
conto dell'Isis e che era entrato illegalmente in Turchia dal confine
orientale. Nell'operazione sono stati sequestrati anche carte
telefoniche, due pistole, un drone e 197mila dollari statunitensi.
La
domanda che ci si pone è: si può essere così malvagi? Una domanda che
fa discutere molto le persone, una domanda che non è così semplice come
uno schiocco di dita, perché ti fa ragionare fino in fondo al cuore. Ma
solo chi fa del male questa domanda non se la pone, poiché in quel
momento prende il sopravvento la vendetta, una sensazione che non ti fa
pensare due volte, ma ti fa agire subito.
GIOVANNI GAMBA
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