lunedì 2 novembre 2015

Errore condiviso

Ero in seconda media e c'era l'intervallo. Stavo fuori nel corridoio vicino all'armadietto con un mio amico che si chiama Luca. Stavamo cercando di capire un errore che avevo commesso nell'esercizio di inglese, a causa del quale il professore si era arrabbiato con me. L'errore non mi era ancora chiaro, anche se il professore me lo aveva spiegato più di una volta. A me però non tornava l'errore. Allora andai dalla compagna di classe che se la cavava meglio in inglese e le chiesi gentilmente di spiegarmi se la correzione avesse qualcosa che non andava.  Di solito io non sono uno di quelli che se la prende quando un professore mi corregge, ma questa non mi andava giù.

Allora la mia compagna mi rispose che non c'era nessun errore, ma era il professore che ne aveva commesso uno. Qundi decisi di aspettare il giorno successivo per chiarirmi col docente. Andai a casa, mia mamma vide l'errore e iniziò a farmi domande del tipo: "Non eri stato attento!" oppure "Perché non lo hai ancora corretto?. Le risposi che l'errore non esisteva, ma era il professore che aveva sbagliato. A quel punto anche lei mi disse di parlare con l'insegnante.
Arrivò la mattina e nel corridoio incontrai il docente e iniziai a raccontargli dell'errore da lui commesso. Egli, con una risposta che non potevo immaginare, mi disse che l'errore c'era. Infatti si scusò con me e con alcuni dei miei compagni perché l'errore che avevamo commesso era relativo a un verbo che non avevamo ancora fatto.
Allora chiamò in classe me e i miei compagni per dirci di togliere l'esercizzio e che non lo avrebbe contato.

                                                                                                                                                SlyFer11

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