sabato 7 novembre 2015

SOGNO O SON DESTO?

Ecco un altro giorno di scuola. Il weekend è passato troppo velocemente e, come al solito, mi sono dimenticato di puntare la sveglia. Di fretta e furia sono uscito da casa mia con una brioche in mano, ho inforcato la mia bicicletta e ho pedalato alla massima velocità, mentre ingoiavo la mia colazione. Per poco non stavo investendo il mio amico Tommy che, come me, era in ritardo. Siamo arrivati all'entrata della scuola e siamo scattati verso la nostra aula, sperando che il professore di scienze non fosse ancora arrivato. Ma c'era troppo silenzio per i miei gusti. Di solito le nostre grida si sentono fino alla piazza di fronte al municipio, proprio accanto alla scuola. Per fortuna non era arrivato. In compenso ci siamo beccati un altro problema. Il più bravo della nostra classe, che si vantava fin troppo dei suoi voti, si è avvicinato sbattendoci il libro di scienze in faccia e, con la sua aria da spavaldo ci ha chiesto: "Vi ricordate che abbiamo la verifica di ecologia all'ultima ora, vero? Di sicuro non avete studiato come al solito. Al contrario io so tutto e prenderò il massimo dei voti. Non lodatemi, lo faccio già io da solo". E dopo questa frase entusiasmante, se ne è andato verso il suo banco, ridacchiando divertito. Sinceramente, non ci interessava proprio dei suoi voti o di quanto aveva studiato. La certezza era che non sapevamo proprio niente, e ci saremmo beccati un' insufficienza. La seconda per l'esattezza. I bigliettini non bastavano. Era un argomento troppo complesso e di sicuro le domande sarebbero state difficilissime. Ma per fortuna ci eravamo dimenticati che avevano sposato l'orario scolastico, e avevamo un po' di ore per prepararci alla verifica. Le ore erano passate veloci, ed era arrivata l'ora che in tutti i modi avevo cercato di cancellare dalla mente, ma era arrivata. Nelle ore precedenti non avevo potuto fare un granché. La mia mente era come dispersa in un posto completamente sconosciuto e vuoto, senza la capacità di farla ragionare. L'agitazione prese il sopravvento. Stavo ancora pensando sul da farsi, che il professore è entrato in aula, con in mano dei fogli. Le nostre verifiche. Ce ne ha consegnata una ad ognuno, con accanto un secondo foglio contenete le domande. Ci ha augurato buon test, e ci ha detto, inoltre, che avremmo avuto un'ora per completarlo. Da quel momento il silenzio è diventato più fitto, erano tutti intenti a scrivere o a ragionare sulla risposta migliore da dare. Ero nel panico. Non sapevo che fare. Ma ad un tratto, leggendo la lista delle domande, ce n'era una che mi ha fatto venire in mente un'idea. Passata mezz'ora, mi sono alzato dalla sedia e sono andato dritto alla cattedra, con il foglio in mano, completamente vuoto. Gliel'ho consegnato. Il professore l'ha guardato: "Lo sai vero che hai lasciato questo pezzo di carta completamente in bianco? Come pensi di prendere un buon voto?" Io mi sono girato: "L'ultima domanda non chiede di spiegare dei modi per applicare l'ecologia? Io l'ho fatto. Non ho scritto niente su quel foglio, così ho salvato un albero." È rimasto scioccato. Non si era aspettato una risposta del genere. "In questo caso, grazie alla tua eccellente risposta, ti meriti un bel 10", e lo segnò con la sua biro rossa sul foglio. Sarebbe bello se fosse sempre così. Il problema è che è solo nella mia immaginazione che accadono queste cose. E ho preso di nuovo l'insufficienza. La prossima volta è meglio studiare. Se ne avrò voglia...
Christye#14

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