martedì 24 novembre 2015

Kalotaritissa: un paese nel mare


Nella piccola isola di Donoussa (una delle tante isole greche nell'arcipelago delle piccoleCicladi) si possono trovare solamente due paesi che, più che paesi, sono paesini. Uno, che si può intendere come la "capitale" dell'isola è il paesino più abitato, anche se non raggiunge i 100 abitanti. Il suo nome è Chora: tutti i principali paesi delle isole delle piccole Cicladi sono chiamati Chora. Nell'isola,oltre a Chora e al piccolissimo paesino di Kalotaritissa (che è possibile raggiungere solamente a piedi attraversando il monte principale dell'isola) si hanno numerose spiagge con spazio sufficiente per i campeggiatori.

Di sera si può vedere come tutti i campeggiatori si muovano verso i due paesi riempiendoli di "vitalità" e varietà di culture: infatti,  nei vari ristoranti dell'isola, si possono trovare dagl'Italiani agli americani.

La sera è presente una linea di bus che porta dalla Chora alle spiagge e ritorno, così da consentire ai campeggiatori di non dover camminare con il buio "primordiale" che conquista il paesaggio,e ai residenti della Chora di muoversi più agevolmente per il ritorno a casa.

I problemi iniziano per chi vuole visitare il paesino di Kalotaritissa, perché, nonostante alla sera ci sia il bus per il ritorno, durante le ore diurne non è presente per motivi a me sconosciuti, perciò i turisti devono attraversare il monte Papas, il monte più alto dell'isola, per poi scendere dal versante opposto e costeggiare il mare per arrivare a Kalotaritissa.

Io e la mia famiglia eravamo curiosi di visitare il luogo e le sue spiagge, quindi decidemmo di fare quel viaggio che si dimostrerà alla fineun vero capolavoro.

Ricordo che era un mercoledì quando partimmo dalla nostra casa sulla spiaggia del porto della Chora, pronti e carichi per affrontare il viaggio.

La prima parte del viaggio consisteva nel lasciare il paese e raggiungere il versante sud del monte; fin lì tutto facile, ma la fatica si iniziò a percepire quando iniziammo a percorrere il sentiero che porta in cima al monte.

La fatica si sentiva ma fortunatamente arieggiava un vento mica male, del tipoche, se non stavi attento, faceva perdere l'equilibrio e ti ritrovavi a terra.

Nell'arco di un'oretta, immersi in un paesaggio montuoso con una vegetazione per lo più brulla con capre che pascolano tranquille, arrivammoalla cima del Papas.

La vista è spettacolare e, a mio parere, ti riempie il cuore e l'animo di una serenità paurosa. Inoltre era possibile vedere le altre isole delle piccole Cicladi: davanti a noi la piccola Koufonissi, ai lati i due giganti Naxos e Amorgos e poco lontano da Koufonissi l'isola archeologica, Kedros.

Fatta una breve pausa e le dovute foto, ci rimettemmo in cammino, percorremmo il sentiero che porta giù dal monte per il versante nord e che costeggia il mare e porta infine all'ambita meta. Per percorrere tutta la strada ci impiegammo circa un'altra oretta, ma il risultato fu un piccolo paese dipendente dalla Chora che da soli sette anni aveva la corrente elettrica. Si potevano ammirare le piccole coltivazioni di vecchi uomini e donne che per me rappresentano un po' il passato nel presente.A Kalotaritissa ci si poteva rifocillare all'una o alristorante del paese gestito da un'anziana vedova che cucinava piatti tipici greci e qualche piatto mediterraneo.

Gli abitanti, oltre a gestire piccole coltivazioni, erano "tutti" pescatori. questo il motivo per cui, secondo me, Kalotaritissa è un paesino "coccolato" dal mare, visto che sorge sulla penisola da cui prende il nome che, oltre a scandirne il paesaggio, è la fonte principale di lavoro degli abitanti.


M. Bonora

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