Ancora una volta,
il processo di pace in Siria rischia di rivelarsi vano.
Infatti diverse
fazioni ribelli hanno dichiarato che non prenderanno parte ai negoziati di pace
indetti da Russia e Turchia.
Le città di Mosca
ed Ankara erano riuscite a convincere Damasco e numerosi gruppi ribelli ad
interrompere le ostilità per dare finalmente inizio ad una riconciliazione
politica. I negoziati si sarebbero tenuti a fine Gennaio ad Astana, capitale
del Kazakhstan.
Inizialmente non
ci furono tentativi di porre fine alla tregua ma, recentemente, i ribelli hanno
affermato che la loro pazienza è terminata ed hanno annunciato il “congelamento
di ogni discussione legata ai negoziati di Astana”, accusando il regime di
continue violazioni all’accordo di pace.
In un comunicato i
ribelli hanno inoltre affermato di aver sempre rispettato gli accordi presi ad
Astana ma che il regime ed i suoi alleati non lo hanno fatto e, nonostante le
continue richieste formulate al garante del regime, la Russia, tali violazioni non sono cessate e continuano a mettere a
rischio la vita di centinaia di migliaia di persone.
L’intesa raggiunta
il 29 Dicembre sembrava presagire una svolta positiva nella crisi, non soltanto
grazie alla partecipazione della Russia ma anche grazie all’ adesione della
Turchia ai trattati. Tuttavia il destino di questo progetto di pace potrebbe
rivelarsi identico a quello dei precedenti tentativi di raggiungere una tregua e
la guerra riprenderebbe, portando con sé distruzione e terrore.
Nelfa01
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