Libia vs ONG
Come voi cari lettori avrete già sentito, la Libia ha innalzato un muro contro le ONG (Organizzazioni Non Governative), vietando a qualsiasi nave straniera di entrare nelle acque territoriali se non con esplicita autorizzazione delle autorità libiche.
In questo modo la sovranità libica impedisce qualsiasi salvataggio nei confronti di quei migranti che, partendo dalle coste libiche, cercano disperatamente in viaggi simili ad Odissee la salvezza sulle coste europee. L’episodio più eclatante è stato quello relativo all’organizzazione di soccorso spagnola “Proactiva”: mentre una propria nave era impegnata in un'operazione di salvataggio verso 155 migranti in mare, ha subito un’offensiva da parte della Guardia Costiera Libica che ha sparato dei colpi intimidatori.
A mio parere l’azione delle forze libiche è un controsenso. Impedendo ai soccorsi stranieri di aiutare i migranti in fuga a sopravvivere, non fa che remare contro la propria gente; la Libia non sta facendo nient’altro che rendere più difficoltoso il viaggio verso la salvezza dei propri cittadini e vicini di casa. Così facendo rischia anche di aumentare il numero di morti in mare; prima infatti si soccorrono le navi di fortuna cariche di esseri umani, meno si corre il rischio che ci siano vittime.
Ci sarebbe chi potrebbe obiettare, dicendo che le forze libiche vorrebbero dimostrare di saper gestire da sé il flusso di migranti, senza l’aiuto di altri Paesi. In effetti di recente la Marina Libica ha salvato 105 persone a sei miglia dalla costa, ma non mi sembra che fino ad oggi sia riuscita ad impedire migliaia e migliaia di morti. Sicuramente anche le ONG non sono in grado di salvare tutti i migranti, ma collaborando con le forze libiche potrebbero riuscire a salvare più vite.
Un’altra motivazione alla base delle scelte prese dalla Libia, a mio parere, potrebbe essere la paura di subire dei controlli delle proprie imbarcazioni da parte delle associazioni europee. Infatti si rischierebbe che i migranti non realmente necessitanti di asilo politico o i delinquenti vengano rispediti sulle coste, e così il flusso migratorio verrebbe fermato alle sponde libiche. Così facendo, però, la Libia non solo compie una scelta egoista, mandando chiunque in Europa, ma impedisce anche che con controlli accurati possano venire stanati gli scafisti.
In definitiva credo che, solo collaborando, autorità libiche e ONG potrebbero riuscire a salvare più persone, abbassare il flusso di criminali e incastrare scafisti; ma senza trovare accordi la situazione rimarrà invariata.
-GC
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