Mi alzo alla mattina pensando che ogni giornata mi porterà sempre più vicino al mio destino. Tutto accade per un motivo. Tutto è inevitabile. Il destino è celato in noi stessi. Siamo noi che lo creiamo mediante le nostre decisioni, i nostri comportamenti, le nostre abitudini, i nostri valori.
Ci sono anche le persone che hanno paura di esso. Combattono per far sì che il loro destino resti per sempre celato, non vogliono vederlo. Ma prima o poi si farà vedere. Spetta a noi saperlo guardare negli occhi. Non possiamo fare a meno di farlo uscire allo scoperto ancora di più. Ogni azione, ogni respiro, ogni sbaglio ci fa arrivare sempre più vicini al tanto pauroso destino.
Ci sono diverse concezioni di vita: uno spettacolo muto o in bianco e nero, un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto interminabile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti, di creature le cui azioni si intrecciano o si sovrappongono per tessere la catena di eventi che determinano il nostro personale destino. E non possiamo scappare da lui.
Non è un viaggio. Tutti i viaggi finiscono e noi andiamo avanti. Il mondo gira e noi giriamo assieme a lui. I progetti svaniscono, i sogni prendono il sopravvento. Tuttavia, ovunque andiamo, c'è comunque.
Il destino spesso lo si incontra sulla strada presa per evitarlo.
Molti, stolti, negano con arroganza il destino: se lo neghi la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non è fatto e avremmo potuto fare e si spreca il presente rendendo un'altra occasione perduta.
MarkBrokenHeart
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