sabato 28 marzo 2015

Non solo belle parole...


Il monello

Lo scorso anno ho avuto l’occasione di vedere a scuola un film datato (la prima data di uscita risale al 1921) ma molto particolare: "Il Monello", un lungometraggio molto conosciuto (scritto, prodotto e diretto) di Charlie Chaplin. Questa produzione cinematografica è particolare per diversi motivi: è il primo lungometraggio di Charlie Chaplin, è un film muto e in bianco e nero, tratta un argomento sempre attuale che tocca il cuore con delicatezza e con ironia, senza ipocrisia. L’impostazione scelta da Charlie Chaplin non è casuale e rispecchia i personaggi, il loro "vivere"  in modo semplice; il messaggio che lascia allo spettatore è assolutamente importante. Charlie Chaplin (che interpreta il Vagabondo), oltre ad essere regista e colui che ha scelto la musica, è il personaggio principale che fa ridere e piangere nello stesso tempo. La figura del Vagabondo racchiude in sé sentimenti profondi, che egli stesso scopre all’improvviso di avere, e una spiccata sensibilità. Il Vagabondo è l’eroe, la tipica "mosca bianca", un  "Peter Pan" che combina le "marachelle" per guadagnare qualche soldino, per non vivere nell’assoluta miseria. Il Vagabondo e il Monello sono simili (come padre e figlio), sono privi di malizia e cattiveria. Per la madre che abbandona il figlio, in un primo momento, non si riesce a provare pietà ed a trovare una giustificazione al suo gesto che appare ai nostri occhi mostruoso e innaturale. Dopo un attento esame della situazione iniziale,nella quale questa madre si è trovata sedotta e abbandonata, la rabbia si sposta verso l’uomo (quell’Uomo), il vero cattivo, che non ha voluto neanche conoscere la creatura e che è sparito nel nulla. Di certo questo bambino, abbandonato per strada, è stato molto fortunato, ha trovato un "angelo" che si è preso cura di lui e che si è innamorato di lui. Tutto ciò mi ha fatto riflettere molto. Quanti bambini vengono abbandonati ai giorni nostri, invecchiano negli orfanotrofi e sognano una famiglia,  non hanno la stessa fortuna che ha avuto il "Monello"!  In questo film ci sono anche diverse contrapposizioni: amore e odio, buono e cattivo, ricco e povero, riso e pianto. Anche la sequenza della musica non è casuale, si “sposa” perfettamente con le sequenze del film. Quest’opera mi è piaciuta moltissimo. Quando il professore ha proposto la visione alla classe ero molto scettica e mi sono chiesta: "Un film in bianco e nero…? muto…?, chissà che tristezza, che noia!". Un vero capolavoro, una storia "di tutti i giorni", un messaggio alla portata di tutti, adulti e bambini. Una vera favola a lieto fine!

                                                                                                                                                        - Eria

Nessun commento:

Posta un commento