INTRODUZIONE
L'uomo in tutta la sua storia si è evoluto, circondato da nuove scoperte, ma si è sempre distinto per una caratteristica: l'avidità.
Spesso l'avidità ha portato a conseguenze disastrose, e magari senza che nessuno ne sia venuto a conoscenza.
Questo racconto è ambientato nel 4000 d.C. ma la psiche umana non è mai cambiata.
L'uomo ha colonizzato il pianeta Marte, ha imparato a sfruttare le risorse presenti e ha inviato un uomo: Bill, per lavorare e ricavare energia per la Terra.
Capitolo 1
"Buongiorno Bill" disse il robot intelligente.
Bill non rispose, era sfinito.
"Ancora due settimane e me ne andrò da questo posto!".
Il robot fece una faccina felice.
Bill si vestì e, quando stava per uscire all'aperto pianeta rosso con la sua sonda, il suo uomo meccanizzato esclamò: "Stai ricevendo una chiamata dalla Terra".
Aprì il portone meccanizzato sovrastato dalla scritta: "GATE 14" e accese il computer quadridimensionale, era sua moglie.
Rispose, conversarono, ma Bill non aveva tempo da perdere: fu costretto ad interrompere dopo pochi minuti la chiamata poiché aveva ancora molto lavoro da sbrigare.
Riattraversò di nuovo gli innumerevoli corridoi, finché non giunse all'uscita dell'edificio
iper-tecnologico e si diresse nel "garage marziano". All'interno vi era un enorme macchina con le sembianze di un carro armato, con la differenza che era disarmato.
Come al suo solito vi salì, accese i motori e, dopo aver attraversato il suolo di Marte, passati pochi minuti giunse alla "torre di controllo", ovvero il suo edificio di lavoro.
Vi entrò, ma al posto di vedere la sua solita sala di computer, il buio si innalzò davanti ai suoi occhi.
Prese una torcia, l'accese e si diresse nel piano sottoterra
(o meglio "sottomarte"), per ripristinare la luce che probabilmente aveva subito un cortocircuito.
Ma quando entrò nella stanza si paralizzò davanti a qualcosa che lo fece rimanere incredulo...
Andrea0201
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