sabato 28 marzo 2015
I Suoi Maledetti Occhi: Capitolo 1
La sveglia suona alle 7:00 del mattino. Devo alzarmi per la scuola. Corro in bagno. Mi lavo. Finita la doccia, mi faccio il turbante in testa. Nel frattempo scelgo i vestiti. Mi metto la biancheria intima, dei jeans e una maglietta a maniche corte nera con i fiori ovunque e una scritta bianca: "Fall Love". Mi asciugo i capelli e inizio a truccarmi. Un filo di eye-liner, un po' di mascara e via. Fuori da casa c'è Federica che mi aspetta come ogni mattina. Esco di casa e insieme, con lo skate, andiamo a scuola. Alcuni ragazzi e ragazze si sono portati una borsa di plastica piena di schiuma e coriandoli per festeggiare la fine della scuola. Abbiamo paura perché sicuramente abbiamo in classe molti ragazzi cretini che ci avrebbero preso di mira con i gavettoni. Suona la campanella. Alla prima ora abbiamo religione. Il che vuol dire un'ora di nanna. Nella seconda ora c'è matematica. Il che vuol dire due ore di nanna. Nella terza c'è inglese. Il che vuol dire un'altra ora di nanna. Intervallo: tutti svegli ovviamente. Io e Fede usciamo in cortile a fare un giretto in attesa della fine della ricreazione. Al suono della campanella Federica mi dice: <<Wow, ancora due ore e torneremo a casa piene di schiuma!>> <<Hahaha già non vedo l'ora. Tra due settimane partiamo. Dio, non sto nella pelle!>> rispondo io. Due ore di italiano. Passano come niente. Suona la campanella e tutti gli alunni si mettono a cantare: <<È finita la scuooooolaaaa!!>> che cretini. Fuori inizia una guerra. Schiuma, coriandoli e uova ovunque. Un ragazzo con gli occhi azzurri come il mare in tempesta mi becca sul collo con un uovo e viene da me. <<Hei, scusami! Ti sei fatta male?>> mi dice lui tutto preoccupato. <<No no, non preoccuparti>>. Prendo l'uovo maciullato sul mio collo e glielo spalmo in faccia. Ridiamo come dei matti. Io divento rossa come un peperone. Lui si accorge del mio arrossamento e mi sorride. Io ricambio il sorriso e siamo rimasti lì a fissarci sorridendo per un minuto che è sembrato un'eternità. Poi dei suoi amici lo chiamano e lui se ne va. Sarei rimasta lì a guardarlo per ore. Se adesso qualcuno mi avesse chiesto come sto gli avrei detto di stare benissimo, ho trovato il mio uguale. Mi basta guardare i suoi occhi per essere felice e capire che quel maledetto sorriso appartiene ormai a me.
MarkBrokenHeart
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento