30 gennaio 2015, Agnadello
Cara adolescenza,
come stai?
È la prima volta che ti scrivo ma volevo subito farti una predica.
Perché? Perché volevo farti capire come stiamo noi adolescenti in questo periodo della nostra vita, in questo periodo tra l'essere bambino e il diventare adulto. Un'età di mezzo, un'età stravagante, un'età piena di emozioni, un'età piena di felicità ma anche di tristezza.
Io mi sono sempre chiesta come tu riesca a far cambiare giorni bellissimi e inimitabili in giorni bui e tristi; giorni in cui non vorresti più sapere di tutto ciò che ti circonda e il destino ti mette a fianco un numero indefinito di persone.
Il problema? Il problema è che a volte basta essere da soli per ragionare e capire cosa ci turba veramente perché solo noi stessi possiamo capire come sta andando questo periodo della nostra vita chiamata adolescenza.
Basterebbe mettersi seduti e iniziare a pensare. Ma pensare a cosa? Io di solito ogni giorno riguardo gli esiti della mia giornata. Penso alle cose buone che ho fatto o semplicemente che mi sono accadute e ai fatti negativi che non dovrò più ripetere siccome mi hanno fatto male dentro.
Proprio così adolescenza, siamo ancora piccoli ma il nostro cuore palpita o fa male come quello di un adulto.
L'adolescenza è il periodo delle prime storie d'amore e delle prime delusioni che, a volte fanno male dentro ma, a volte, ti fanno riflettere e ti immettono sulla strada giusta.
A mio parere la nostra vita è come una strada: all'inizio sembra andare tutta diritta, poi pian piano che le ore di viaggio si prolungano, si incontrano incroci, buche, incidenti e deviazioni. L'adolescenza è il periodo in cui queste cose si incontrano. Giorni fatti di alti e bassi, giorni sì e giorni no. L'adolescenza è un po' come le montagne russe: quando sei in cima ti senti tranquillo e sollevato ma quando inizia la prima discesa ti rendi conto che da quel momento iniziano i problemi.
Riassumendo, tu l'adolescenza, sei una strada, sei le montagne russe ma, nonostante ciò, ci fai provare emozioni bellissime e irripetibili che si possono vivere una sola volta nella vita.
Quindi ti dico una cosa, semplice ma significativa: grazie!
Se avrò bisogno di sfogarmi ancora un po' ti scriverò o, al massimo...fatti viva tu!
La tua carissima,
Chiara
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