lunedì 5 settembre 2016

La questione burkini

Salve a tutti!

Oggi dedicherò questo testo ad un fatto di cronaca che sta attualmente interessando la Francia: la questione dei burkini sulle spiagge.

Innanzitutto, cosa sono i burkini? Si tratta di un indumento che permette alle donne  musulmane di fare il bagno in luoghi pubblici rispettando le regole della loro religione. Questo indumento è quindi un vero e proprio costume da bagno adatto per coloro che non possono o non vogliono spogliarsi; esso, infatti, copre interamente il corpo ad eccezione di viso, mani e piedi.

Aheda Zanetti
Nel 2004, la stilista australiana di madre libanese Aheda Zanetti creò il burqini (o “burkini”; la parola unisce i termini “burqa” e “bikini”) utilizzando materiale sintetico e leggero simile a quello dei normali costumi da bagno. La stilista racconta di avere avuto l’idea nel 2004 mentre osservava la nipote giocare a netball. La ragazzina, però, era in difficoltà con il suo lungo velo e la tuta. Aheda, quindi, decise di creare un capo che le semplificasse i movimenti. Il burkini venne in seguito adottato dal governo australiano come divisa per il personale femminile musulmano impegnato nel salvataggio sulle spiagge. Esso, infatti, è stato descritto come la soluzione perfetta per le donne musulmane che vogliono avere la possibilità di scegliere di nuotare senza la necessità di spogliarsi.
Tuttavia, l’uso di questo indumento ha generato una serie di controversie in  Francia, il Paese attualmente più colpito dagli attacchi terroristici dell’ISIS.

Di recente, a Nizza, da come si può vedere nell'immagine, dei poliziotti hanno obbligato una donna musulmana a togliersi il burkini. Da quel momento, si sono scatenati dei dibattiti sul permesso di utilizzare questo capo in spiaggia.

Manuel Valls

In Francia si è giunti a sanzionare le donne che lo indossano  con una multa di 38 euro. Uno dei sostenitori di tale divieto è il premier francese Manuel Valls. Egli, infatti, afferma che in questo momento di tensione politica è giusto che la Francia cerchi di evitare problemi di ordine pubblico. Egli, dunque, sostiene coloro che, motivati dalla volontà di incoraggiare il vivere insieme senza secondi fini politici, hanno preso provvedimenti. Il premier, inoltre, afferma che il burkini non è una nuova linea di costumi da bagno, ma è la traduzione di un progetto politico fondato sulla sottomissione della donna. Secondo lui, dietro il burkinic'è l'idea che per natura le donne sarebbero impure e che per questo dovrebbero essere completamente coperte. Valls dice quindi che “Questo non è compatibile con i valori della Francia.".

In conclusione, io penso che sia il premier francese che la stilista abbiano le proprie ragioni: Manuel Valls, vietando l’utilizzo del burkini, afferma di voler prevenire eventuali attacchi terroristici nel suo Paese, mentre Aheda Zanetti cerca di convincere il mondo del fatto che la sua creazione sia semplicemente un indumento che dà alle donne la possibilità di scegliere di coprirsi.

Voi, invece, cosa ne pensate?

-A

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