venerdì 9 settembre 2016

La Terra trema

Tuono. Silenzio. Terremoto. Terrore. Morte. 
Queste sono le parole che riassumono quello che è successo il 24 agosto 2016 alle ore 3:36:32 nel centro Italia. Sì, lì tutto ha avuto inizio. Da un po' di settimane i sismologi stavano tenendo d'occhio quell'area a causa di svariati allarmi che avvisavano un terremoto in arrivo. Sembrava che la situazione fosse migliorata e invece quella stessa mattina molte persone si ritrovarono senza una casa.
La scossa principale ha avuto una magnitudo momento 6.0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto tra i comuni di Accumoli, Amatrice (provincia di Rieti) e Arquata del Tronto (provincia di Ascoli Piceno). Numerose furono poi le scosse che susseguirono nel corso della notte, alcune delle quali superarono il magnitudo 5.0 facendo crollare diversi edifici.
La città di Amatrice ha subito il maggior numero di scosse, danni e vittime: la città è stata completamente rasa al suolo già dalla prima scossa mentre quelle successive hanno solamente aggravato i disastri. 
La mattina dopo la notizia era già in prima pagina su tutti i giornali e la TV non parlava d'altro. I soccorsi e i pompieri si sono messi subito al lavoro affiancati da centinaia di volontari che li hanno aiutati a spostare le macerie per liberare la strada. Stando alle statistiche della protezione civile le vittime sono 296 (tra cui circa 50 bambini sotto i 7 anni), mentre sono state estratte vive dalle macerie 238 persone, 215 dai Vigili del Fuoco e 23 dal Soccorso Alpino. I feriti portati in ospedale sono invece 388. Ma spaventoso è il numero degli sfollati, quelle persone la cui casa è stata distrutta dalla scossa: ben oltre 2800 sfollati.
Il numero complessivo supera di poco quello del terremoto nell'Aquila del 2009 tuttavia i danni di quest'ultimo sono molto più gravi. 
Per tutta la durata della prima e della seconda notte tutti i comuni colpiti hanno aiutato i soccorsi in ogni modo possibile fino a quando all'alba del terzo giorno sono arrivate le prime tende per ospitare quelle persone che fino ad allora dormivano nelle proprie macchine.
2000 le persone che si sono momentaneamente stanziate nelle tende, mentre le rimanenti sono alloggiate in hotel o da altri parenti che abitano lontano dai luoghi del terremoto.
Dopo scavi senza sosta e notti in bianco, a una settimana dal disastro il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dichiara una settimana di lutto nazionale e chiede personalmente di partecipare ai funerali delle vittime che si tennero lunedì 29 agosto.
Ancora oggi ci sono i Vigili del Fuoco che, con la lieve speranza che siano ancora vive, cercano di tirare fuori dalle macerie persone intrappolate da settimane. 
Noi non possiamo far altro che aspettare e sperare e magari andare a trovare gli sfollati che ormai non hanno più niente. Io per esempio con la mia famiglia trascorrerò il capodanno nelle tende insieme a tutte quelle persone che non hanno più una casa, cercando di renderli felici almeno per una notte.
Certo tutto questo disastro sarebbe stato risparmiato, o almeno una parte, se le case degli ora sfollati avessero superato i controlli di sicurezza antisismica, progettati per rendere più stabili e sicure le case costruite su terreni soggetti a scosse. Nei diversi programmi televisivi che hanno parlato del terremoto, il responsabile della pubblica sicurezza, Franco Gabrielli, ha chiaramente detto che lui stesso è andato di persona a verificare tali norme avvenuto il terremoto e si è sorpreso del fatto che più del 60% degli edifici non era idoneo all'antisismicità. E ora io mi chiedo: di chi è la colpa? Dei cittadini che se ne fregano? O del responsabile che se ne frega? Nessuna delle due parti ha ragione, ma nemmeno torto poiché TU da cittadino previdente fai installare delle protezioni, ma TU da responsabile della sicurezza ti assicuri che tutte le case siano sicure in caso di terremoto.
                                                                                                                                                  aivalF#3

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