La mia riflessione riguarda quanto accaduto a fine agosto nel centro-Italia, mi riferisco al sisma che ha distrutto Amatrice, Accumuli e ha ucciso circa trecento esseri umani.
Quest'evento catastrofico mi ha particolarmente turbato perché proprio quella notte mi trovavo ferie proprio in Abruzzo ed ho vissuto direttamente lo sconcerto, la paura, la confusione, le sensazioni che prova chi nel cuore della notte sente tremare il letto sotto di sé e vede oscillare il lampadario.
La mia riflessione, però non riguarda lo stato emotivo dei terremotati né l'efficenza né la tempestività dei soccorso, ma riguarda invece il fatto che pur sapendo perfettamente che l'Italia è un paese ad altissimo rischio sismico (esistono mappe precise che rilevano il diverso rischio sismico di ciascuna regione) gli amministratori e i politici italiani non siano riusciti in questi decenni a mettere in sicurezza gli edifici pubblici e a incentivare efficacemente la messa in sicurezza da parte dei privati delle singole abitazioni.
Qualche esempio sicurezza esiste, è il caso di Norcia che pur essendo stata interessata da questo sisma non ha avuto fra i suoi abitanti nessun morto, segno evidente che l'adeguamento antisismico effettuato dopo precedenti episodi é stato efficace; anche il Friuli è stato ben ricostruito.
Tuttavia bisogna dire che è inaccettabile il fatto che molto del denaro destinato all'adeguamento antisismico di scuole, ospedali, caserme è stato utilizzato (quando utilizzato) per interventi di "maquillage".
Molti hanno avuto interessi in questi interventi, sicuramente molto denaro pubblico sarà stato sprecato e molto sarà finito nelle tasche di costruttori, politici, furbetti o amministratori.
Ciò che mi lascia sconcertato è il fatto che di fronte alla razionale consapevolezza del pericolo in tutti questi decenni in Italia non si sia riusciti ad adottare quelle misure preventive che forse non impediscono agli edifici di lesionarsi ma che sicuramente limitano fortemente la perdita di vite umane.
Il rischio sismico è alla fine molto democratico in quanto riguarda la totalità della popolazione delle zone interessate compresi coloro che sono moralmente e legalmente responsabili dell'inefficacia delle misure prese.
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