Sacro Faraone,
Le scrivo per raccontarle ciò che pensiamo noi sudditi riguardo a quello che si sta verificando e che stiamo vivendo come un soffocamento dei diritti dell'uomo.
Prima di tutto mi permetto di dirLe che non concepisco la costruzione delle piramidi considerato l'elevato sfruttamento lavorativo delle classi più umili della scala sociale.
Le domande che le vorrei porre sono molteplici, ma le principali riguardano questa diversa distribuzione del potere degli individui all'interno di una comunità.
Caro Faraone, soffermandoci sul caso della schiavitù, mi saprebbe motivare il perché non possano essere i nobili a costruire le Sue adorate sculture, i monumenti e gli edifici? Non pensa che stiamo parlando della stessa specie umana e che quindi tutti gli individui hanno le stesse capacità, gli stessi limiti e gli stessi diritti?
Ma soprattutto: perché devono essere gli altri a costruire le Sue piramidi e non se le costruisce Lei, dato che stiamo parlando di un Suo specifico interesse?
Rifletta un po' su queste domande; poi in una futura lettera ci farà sapere le sue intenzioni.
Le nostre lamentele hanno a che fare anche con la questione territoriale; infatti secondo noi sarebbe meglio trasferirci in luoghi con un clima meno arido, più temperato e dove sorga un fiume poco inquinato, dato che da qualche anno il Nilo offre solo acqua torbida.
Questo spostamento potrebbe essere anche effettuato in zone strategiche, vale a dire in territori con ottime possibilità di comunicazione di tipo commerciale, ma allo stesso tempo facili da difendere e allo stesso tempo inattaccabili da altre popolazioni.
Anche su questo La preghiamo di riflettere, perché una buona decisione in tal senso potrebbe portare l'Egitto a regnare sull'intero mondo.
Ringraziamo molto Sua maestà per quello che riguarda i servizi, vale a dire la presenza di cibo e terreni fertili.
Oltre alla presenza di risorse, volevamo glorificarLa per tutti gli edifici pubblici che erige per venerare gli Dei, i nostri familiari e le sfingi, vale a dire coloro che ci proteggono dagli spiriti maligni.
Un'altra cosa che potrebbe essere implementata nella nostra civiltà è l'istruzione.
Si tratterebbe di costruire un edificio apposito al cui interno gli scribi, grazie alle loro doti innate, si occuperebbero di insegnare alla gente la scrittura e la lettura, competenze che potrebbero essere utili in un lontano tempo da noi. Cosa ne pensa dell'opportunità di consegnare alla Storia il popolo egizio come una civiltà colta?
Per ora queste sono le principali questioni che gradiremmo che Lei prendesse in considerazione, con l'auspicio di una risposta attraverso una lettera o in forma di dialogo pubblico.
La ringraziamo,
i Suoi leali ma non per questo silenti scribi
Caro e Divino Faraone,
RispondiEliminaPremesso che è solo grazie ad un mio amico scriba se posso esprimere la mia opinione, avrei anche io una proposta che porterebbe incrementare la fama del suo regno ora e sempre. Perché non concede a tutti suoi sudditi un giorno alla settimana in cui non si lavori? Sa, io racconto alla mia numerosa famiglia dell'imponenza delle Sue piramidi e delle Sue altre splendide costruzioni per cui io, con altri amici, lavoro ogni giorno. Se avessi un giorno di pausa, oltre a riposarmi un po', potrei portare i mie figli e mia moglie a vedere il risultato degli sforzi,delle fatiche e del duro lavoro che i vedono occupato tutto il giorno.. Sono sicuro che tutti i mie famigliari ne sarebbero molti entusiasti: mi potrebbe concedere la grande soddisfazione di mostrare questi colossi?.
La prego di voler considerare la mia proposta: vedrà che la ringrazieranno in molti: popolo egizio e tutte le popolazioni che vivranno nei prossimi millenni.
Anticipatamente La ringrazio.
Caro e Divino Faraone,
RispondiEliminapremesso che è solo grazie a un mio amico scriba se posso esprimere la mia opinione, avrei anche io una proposta che porterebbe incrementare la fama del suo regno ora e sempre: perché non concede a tutti suoi sudditi un giorno alla settimana in cui non si lavori? Sa, io racconto alla mia numerosa famiglia dell'imponenza delle Sue piramidi e delle Sue altre splendide costruzioni per cui io, con altri amici, lavoro ogni giorno.
Se avessi un giorno di pausa, oltre a riposarmi un po', potrei portare i mie figli e mia moglie a vedere il risultato degli sforzi, delle fatiche e del duro lavoro che mi vedono occupato tutto il giorno.
Sono sicuro che tutti i mie famigliari ne sarebbero molti entusiasti.
Mi potrebbe allora concedere la grande soddisfazione di mostrare loro questi colossi?
La prego di voler considerare la mia proposta; vedrà che la ringrazieranno in molti: il popolo egizio e tutte le popolazioni che vivranno nei prossimi millenni.
Anticipatamente La ringrazio.
Uno schiavo analfabeta, sempre al suo servizio.
EC