Oggi voglio descrivervi lo sport da me praticato:il rugby. Può sembrare una disciplina violenta, praticata da atleti che vogliono far del male agli avversari, ma non è affatto così. Per praticare questo sport bisogna avere la massima lealtà e rispetto per gli avversari. Essendo una disciplina di contatto fisico il giocatore scorretto viene immediatamente preso di mira dall’avversario e alla prima occasione può venir facilmente colpito riportando notevoli danni fisici, pertanto ben pochi atleti si comportano in modo scorretto. Dopo un impatto con l’avversario, ci si rassicura sempre che lo stesso non si sia fatto male. Nel placcaggio, ossia il momento di maggior pericolo, si cerca sempre di entrare sulle gambe o sul busto evitando di colpire la parte alta del corpo per non ferire l’avversario: questa è una delle regole fondamentali di questo gioco.
Il rugby ha molte regole da rispettare e lo spettatore che non le conosce lo ritiene un gioco caotico, ma in realtà è un’attività d’ordine ben disciplinata da direttive sportive.
L’obbiettivo principale del rugby è far meta, schiacciando la palla ovale sotto i pali della squadra avversaria, per far questo bisogna usare molta intelligenza tattica, spirito di squadra, organizzazione di gioco e molto, molto coraggio. Tutto questo lo si acquisisce con determinazione e costanza negli allenamenti.
Quest’anno la mia squadra si è classificata seconda nel proprio campionato ed è per noi motivo di vanto. Adesso siamo in competizione con il torneo “barrage”; ossia un torneo ad eliminazione diretta. È molto impegnativo perché le squadre sono tutte competitive.
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