venerdì 24 aprile 2015

Diario del movimento (quando trattieni il fiato)

Ok, cari lettori benvenuti. Cominciamo subito per non dare noia 

Post della seconda settima:      

In quei momenti di rara perfezione o di estrema tensione, in quei momenti si trattiene il fiato.
Come l'ho capito? Ad essere onesti me ne sono resa conto perché qualcuno me lo ha fatto notare.
La prima volta che ho visto un momento di rara perfezione : ero seduta sul divano a casa, stavo guardando una gara di tuffi sincronizzati mentre, accanto a me, mio papà leggeva  beato il giornale del sabato.
Mentre lo osservavo pensavo : "come fa a leggere così come se niente fosse con il volume della televisione così alto". Durante quel breve asso di tempo, in cui mi ero distratta,
le russe avevano completato la loro performance, che era già stata ampiamente commentata, e sul trampolino erano salite due cinesine. Si sarebbero potute scambiare per sorelle dato che avevano occhi a mandorla e statura non superiore al metro e quaranta perfettamente identiche. Ad ogni modo si misero una accanto all'altra pronte per saltare, qui davvero mi sembrò di vederci doppio. Presero uno slancio energico e cominciarono il tuffo. Ora non mi metterò a spiegare ogni singolo passaggio di quel tuffo, dato che me ne intendo quanto una scimmia si intende di kiwi, ma vi assicuro che mai mi sarei aspettata una simile bravura. Erano letteralmente sincronizzate, perfette fino all'ultimo movimento; non un ritardo, non un imperfezione neanche un minuscolo accenno di insicurezza o di nervosismo, sembrava fossero ovattate e non pensassero ad altro che al tuffo che stavano eseguendo. Se prima ero rimasta ipnotizzata, e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ora trattenevo il respiro come se fossi stata lì tra loro e io stessa stessi eseguendo quelle meraviglie acrobatiche. Proprio così, trattenevo il fiato, e senza neanche accorgermene. Fino all'ultimo ho continuato a pensare: " Sono perfette, non possono sbagliare, vincono di sicuro, non possono andare fuori tempo...".
È stato proprio quando credevo fossimo ormai sul più bello, sul punto di vincere stracciando clamorosamente ogni singolo partecipante che mi sono resa conto di un errore impensabile. Se fino ad ora avevano eseguito movimenti incredibilmente complicati senza sbagliare neanche una virgola, nel momento di entrare in acqua una delle gemelline andò fuori tempo. Un errore piccolo, insignificante, ma decisivo in una competizione di quel livello. Così non appena il commentatore confermò che quella distrazione era costata loro il primo posto collassai sul divano, sbuffai e feci un'espressione a metà tra lo stupito, lo sconcertato e il demoralizzato. Le mie cinesine seconde sul podio. Non ci potevo proprio credere, e fu in quel momento di sconforto che mio papà alzò la testa dal suo preziosissimo giornale e mi disse :" Sai sembrava quasi che tu fossi lì a gareggiare con loro." Così io gli chiesi :"perché?" E lui :" Trattenevi il fiato, mi è dispiaciuto che non abbiano vinto, sembravi così presa, sembrava quasi che quelle fossero le tue studentesse" "Ho davvero questa espressione?" "Prima era anche peggio".

                                                                                                                                              _Giuly_

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