sabato 25 aprile 2015

Il mercato di Monaco

Caro diario,
                   sono tornata da poco dalla gita a Monaco di Baviera e una delle cose che mi sono piaciute di più è stata la visita al mercato della città.
Mi sono divertita moltissimo: ero con le mie amiche e con le ragazze che avevo conosciuto durante il viaggio è anche perché mi piacevano l'ambiente e le bancarelle.
C'era una bancarella della frutta splendida, vi erano a dir poco decine di frutti e bacche, alcuni dei quali non avevo mai avuto modo di vedere. Volevamo comprare una prugna e una mela, così fecero parlare me, erano convinte che il mio inglese fosse quello più corretto tra noi.
Chiesi una mela, e fin lì non ci furono problemi, poi però, mi resi conto che non sapevo come si decidesse prugna, anzi...nessuna di noi sapeva come si chiamava quel maledetto frutto.
Dopo numerosi tentativi sbagliati e attraverso i miei gesti che indicavano il frutto, finalmente ecco i frutti nelle nostre borse, quanta fatica per così poco!
Un'altro dei momenti in cui abbiamo riso di più è stato quando stavamo tranquillamente guardando una vetrina con esposti pesci enormi, quando all'improvviso feci un urlo acutissimo e le mie amiche si misero a ridere.
Avevo confuso un ramoscello di una pianta per le zampette di un piccione posate sui miei capelli.
Ho paura dei piccioni, così ho urlato temendo che esso mi stesse beccando la testa, chissà magari perché credeva che fosse un cespuglio!
A quel punto scoppiai a ridere anche io perché la scena era stata davvero imbarazzante, per di più mi avevano visto molte altre persone che mi guardavano un po' stranite, chi le può biasimare!
Non conoscendo la nostra lingua e non capendo ciò che fosse successo, nel vedere quattro ragazze praticamente in terra dal ridere si saranno chiesti se stavamo bene o se eravamo ubriache.
Ad ogni modo la gita è stata al di sopra delle mie aspettative, infatti ho imparato qualche parola in tedesco, ho visto luoghi spettacolari, castelli, il centro di Monaco, il lago, e molto altro ancora; ma soprattutto ho conosciuto persone speciali e ho avuto modo di conoscere meglio quelle che già facevano parte del mio cuore.
A parer mio le gite servono anche a questo, legare con delle persone che magari di solito ignoriamo completamente.
Grazie a questa esperienza ho imparato che molto spesso giudichiamo subito una persona dal suo aspetto e per questo la ignoriamo e le stiamo distanti, io ho provato ad eliminare un giudizio che avevo su una ragazza con la quale non avevo nemmeno mai parlato; dopo essere riuscita a levare ogni mio pregiudizio ho capito che è davvero una ragazza speciale, siamo subito diventate amiche e di sicuro so che ora, ogni volta che la incontrerò fuori da scuola, al posto di ignorarla, come prima facevo, la abbraccerò e percorreremo quella strada insieme.
Con affetto,
                                                                                                      Sara




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