domenica 12 aprile 2015


Non solo belle parole ...

Il bambino con il pigiama a righe 
Un bellissimo film che ho avuto l’occasione di vedere è “Il bambino con il pigiama a righe” prodotto nel 2008 da David Heyman. La trama è ambientata negli anno ’40 a Berlino durante la seconda guerra mondiale. I protagonisti di questo film sono due semplici ragazzini che vivono un’esistenza parallela ma molto differente l’una dall’altra. Ciò che li separa è un filo spinato che in apparenza non sembra nulla di che ma che si rivela essere il simbolo di una realtà che ha scosso il mondo intero. I temi trattati sono: la Shoah (il dramma dell’Olocausto), il valore dell’amicizia vera e pronta a sfidare la terrificante realtà dell’Olocausto. Il linguaggio utilizzato è semplice e comprensibile proprio per fare in modo che il messaggio arrivi al pubblico senza mezze misure. L’orrore nazista visto con gli occhi di due bambini fa capire quanto ciò che è accaduto non avesse alcun senso. 
L’amicizia tra i due ragazzini è contrastata in quanto uno ha la "colpa" di essere ebreo, l'altro il "merito" di essere tedesco. Ho vissuto la visione di questo film in modo impegnativo, ho cercato di non distrarmi e di capire quello che effettivamente poteva essere successo in una delle più vergognose vicende della storia umana. 
Il “Giorno della Memoria” viene celebrato il 27 gennaio di ogni anno e serve a non dimenticare le sofferenze che milioni di persone hanno dovuto subire e per evitare nuove sofferenze oggi ad altri popoli e ad altre nazioni. 
Ma abbiamo effettivamente capito ? Abbiamo imparato dagli errori del passato? Io penso proprio di no. 
Difficilmente la mia generazione riuscirà a essere protagonista di una favola a lieto fine contro l’odio e il pregiudizio razziale. Tutti i giorni accadono fatti orribili sul nostro pianeta, la dignità umana, la tolleranza, la solidarietà, il rispetto vengono sempre meno e prevale l’ingiustizia, la superiorità gratuita, l’egoismo. 
Tutto in nome di una religione che non deve avere barriere. Ritengo i nazisti non fossero dei pazzi, sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio in questo modo. I capi erano persone intelligenti che sapevano benissimo quello che stavano facendo e con loro anche tutti coloro che obbedirono a quelle leggi crudeli e basate su nessun fondamento che avesse un senso compiuto. Il film mi è piaciuto moltissimo. 
Penso che la strada verso la pace, il “non pregiudizio razziale” sia ancora lunga e tortuosa. 


- Eria 


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