Il governatore che da cinque anni regna sull'isola, Ali Mohamed Shein, è pesantemente criticato dalla popolazione a causa della sua indifferenza verso i problemi degli abitanti come la mancanza d'acqua, di servizi locali, di scuole e di ospedali adeguati.
Durante la mia permanenza sull'isola ho avuto modo di parlare con i locali che per fare capire ai turisti italiani che
tipo di politico è, dicono spesso: "Ali Mohamed Shein come Berlusconi, lui prende soldi e gnocche e no fa niente per persone".
Anche se l'espressione risulta volgare rende subito l'idea di che politico si sta parlando.
Il vero problema è che alla domanda: "Ma ora che potete votare perché non lo cacciate?" Loro rispondono rassegnati: "Nessuno vota qui perché non serve a niente. Qui presiedente che vogliamo mandare via non se ne va quindi no si fa niente. Fanno quello che vogliono anche se noi votiamo."
Il problema è proprio questo, la gente non vota perché ha perso le speranze.
Questo problema però lo riscontriamo anche in luoghi più vicini a noi, sia geograficamente che culturalmente. Basta pensare alla nostra Italia che, anche se con minor intensità, avviene lo stesso fenomeno. La gente sempre più spesso decide di non votare perché stufa di politici incompetenti, che rubano, che non mantengono le promesse e che non fanno nulla.
A mio parere questo non dovrebbe avvenire.
Anche se la tentazione di non andare a votare come segno di protesta è forte, non bisognerebbe mai farlo e dico ciò perché votare non è un diritto da prendere alla leggera visto che è stato ottenuto con molta fatica dai nostri antenati.
Non votare è come arrendersi e lasciarsi andare alla deriva senza reagire ma è anche abbandonare il proprio paese alla stessa sorte, quindi credo che invece di rimanere passivi di fronte ai problemi, sia sempre meglio cercare di fare qualcosa per cambiare la situazione.
Cama00
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