venerdì 19 agosto 2016

Terrore tra le Ferrovie

Ghisalba 20/7/2016

Scontro frontale in Puglia: 25 morti e 50 feriti. Polemiche sulla ferrovia privata. Binario unico da 50 anni. L'ipotesi: errore umano.
Sono le 11.30 e due treni della Ferrotranviaria partono in contemporanea, sull'unico binario, verso l'appuntamento con la tragedia. Pochi minuti dopo, all'altezza del chilometro 51, avviene il frontale tra i due convogli che sfrecciano a 100 km/h, pieni di pendolari, universitari e famiglie. Tre vagoni si incastrano uno nell'altro, in un orrido Lego che sembra un intreccio di morte e sangue: un treno si dimezza, un altro tiene intatto solo il vagone di coda.
Da quel momento solo lamiere accartocciate sotto il sole bollente, solo il silenzio irreale tra gli alberi disposti ai lati della strada che collega Corato ad Andria, neppure un filo di vento per alzare un granello di polvere, muovere una foglia.
I soccorsi sono immediati, inizia il lavoro di vigili del fuoco, sanitari, protezione civile e centro volontari. Tirano fuori un bambino ferito, viene portato in ospedale in elicottero, non è in pericolo di vita, ma non c'è tempo di gioire, in tanti non ce la fanno: quei treni diventano le loro bare.
Nel frattempo, mentre i volontari e le tante persone giunte sul luogo cercano di dare una mano come meglio possono, le scene sotto il cielo della Murgia sono strazianti: alcuni familiari arrivano nella speranza di avere qualche buona notizia, ma purtroppo ne ricevono solo di cattive. Molti si sono dovuti recare in diversi ospedali della Puglia per poter riconoscere i corpi morti dei loro familiari. Scene strazianti, un continuo viavai di persone affranti dal dolore, certe che lo cari non potranno più tornare indietro.
Parte allora la corsa alla generosità, centinaia in fila per la donazione. In tantissimi accorrono a donare il proprio sangue per i feriti, invadendo i centri trasfusionali degli ospedali di Bari e dintorni. Gli appelli, numerosi, sono iniziati non appena la notizia della tragedia si è diffusa, moltiplicandosi per mezzo dei soci al network e, ma anche grazie a messaggi radio fonici e televisivi. Aiuti arrivano anche da fuori regione: la Basilicata chiede donatori Lucani di recarsi nei centri trasfusionali più vicini, ti garantiscono la raccolta la gestione del sangue. Mentre la Toscana a sua volta mette a disposizione degli ospedali pugliesi una scorta di sangue.
Arriva il ministro dei Trasporti Graziano Delrio annunciando che istituirà una speciale commissione d'indagine. Queste parole precedono l'arrivo del premier Matteo Renzi che in elicottero atterra sul luogo del disastro. Dichiara: "Lacrime e dolore per le vittime e i loro familiari. Ma anche tanta rabbia. L'Italia ha il diritto di conoscere la verità, vogliamo sia fatta giustizia!".
Si iniziano a cercare le cause, subito si parla e si considera l'ipotesi di un errore umano. La linea ferroviaria sulla quale è venuto il terribile sconto funziona infatti con un sistema antiquato e non automatico, che affida la sicurezza alle comunicazioni telefoniche tra le stazioni limitrofe,  in questo caso hai due capistazione e due macchinisti. Questa è l'ipotesi sulla quale lavora la procura di Trani: per ora è stato disposto il sequestro dei due treni da registro dei colombiani tra la stazione di Corato e gli Andria, le registrazioni delle telefonate tra le stazioni e i reni e le canne relative alla manutenzione dei due convogli. I magistrati dovranno accertare non  solo le responsabilità del personale in servizio ma anche verificare le mie quartetto del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore.
Sì è intanto dilagata la polemica del binario unico, troppe linee ferroviarie infatti sono antiquate e simili a quelle dell'Ottocento. Se ci fosse stato il blocco automatico bidirezionale presente nel tratto di linea che va da Bari centrale a Ruvo di Puglia l'incidente non ci sarebbe stato. Ma così non è successo.
L'arretratezza del sistema di controllo, abbinata ad un errore umano hanno causato una delle strade ferroviarie più grande del nostro paese: nel XXI secolo non si può morire così.
Shiro#99

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