lunedì 1 agosto 2016

Un'opera sold out!

Si cammina sulle acque!
Si avete capito bene, "si cammina sulle acque". 
Cari lettori oggi ho deciso di scrivere un post riguardo l'opera d'arte, a livello internazionale, ideata dal celebre artista Christo: The Floating Piers
Prima di procedere con l'articolo voglio prima presentare il nostro artista, proponendo una breve biografia. 
Christo Javacheff nasce a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935.
Nel 1956 termina gli studi e si trasferisce a Praga da dove, l'anno seguente, riesce a scappare dal regime del blocco comunista trasferendosi l'Austria.
Successivamente si sposta a Vienna, poi a Ginevra, per poi raggiunge, nel 1958, Parigi. 
Si guadagna da vivere dipingendo ritratti, che firma con il nome della propria famiglia "Javacheff".
Le sue prime opere firmate "Christo" sono dei dipinti astratti e degli "impacchettamenti" di oggetti o di modelli viventi nella tela o nella plastica. 
Questi lavori suscitano interesse negli amici, tra cui vi sono Arman e Yves Klein, con cui si unirà nel movimento Nouveau Réalisme.
Ora cominciamo a parlare dell'opera che Christo ha deciso di portare in Italia. 
L'opera si chiama The Floating Piers, e si tratta di una passerella galleggiante composta da cubi di plastica solida ancorati al fondale (e tra di loro), ricoperti da un telo dorato.  
La passerella si estende sulle acque del lago d'Iseo, precisamente  si sviluppa da Sulzano a Monteisola e poi con due "agganci" si collega all'isola privata di San Paolo.
Nel 2014 Christo ha esplorato diversi laghi del nord Italia ha ritenuto che il Lago d'Iseo fosse il luogo più adatto.
The Floating Piers è stato il primo progetto su larga scala dai tempi di The Gates, realizzato da Christo e Jeanne-Claude (defunta moglie) nel 2005. 
Come tutti i loro lavori, i fondi per la realizzazione di questa opera sono derivati interamente dalla vendita delle opere di Christo.

A mio parere l'opera esposta da Christo ha avuto un successo clamoroso e l'ho apprezzata molto. 
È un' idea fresca, innovativa che non è mai stata presentata in Italia e di conseguenza è stata una sorpresa per tutti! 
È un progetto spettacolare che ha risaltato la bellezza di un lago che ormai, da tempo, in Italia non è apprezzato e sopratutto non è visitato. 
L'opera ha attirato molti visitatori soprattutto stranieri, che sicuramente hanno saputo apprezzare, oltre che una fantastica camminata sull'acqua, anche i magnifici paesaggi italiani nascosti. 
Quando ho percorso la passerella dorata avevo la vera e propria impressione di camminare sull'acqua, mi sentivo leggera e mi sembrava una sensazione quasi magica. 
Quando si fa il primo passo su The Floating Piers sembra quasi di cadere nel vuoto, è una sorta di caduta libera! I passi successivi trasmetteranno un senso di ondeggiamento quasi come se si fosse sul pontile di una barca. Tutte emozioni che mi hanno particolarmente stupito, che pensavo di non provare. 
Il lato negativo di questa esperienza è stato il fatto che, nonostante l'accurata organizzazione, l'opera era affollata e talvolta alcuni tratti non erano percorribili a causa della "massa di persone" e di conseguenza mi sentivo quasi soffocata e non ho potuto gustare al massimo tutto l'itinerario...

Per concludere riporto di seguito due pensieri espressi da due critici d'arte italiani. Lascio a voi la riflessione su quanto scritto di seguito... 

Sgarbi: "Se non serve a connettere il lago con almeno una ventina di itinerari artistici della terraferma è solo un’operazione capitalistica, figlia della cultura americana fatta di McDonald’s e patatine, un meteorite fine a se stesso. Non voglio avere l’atteggiamento snob del primo della classe, ma per me Iseo vuol dire Romanino a Pisogne, il liberty di Sarnico, l’Accademia Tadini a Lovere, che ci metterebbe dieci anni a registrare i 40mila visitatori giornalieri della passerella. Se almeno un turista che passeggia sull’opera di Christo non va a vederla, questo lavoro svela la falsa cultura del contemporaneo, che è soltanto uno show divertente".

Daverio: [...] "questa non è arte. L’arte è qualcosa di diverso, è altra cosa. Qui manca l’ambiguità e la complessità dell’arte vera, oltre alla ripetibilità. Uno ascolta duecento volte la fuga di Bach o ammira per centinaia di volte il David di Michelangelo e ogni volta percepisce una nuova sensazione. Se uno invece salisse per duecento volte sulla passerella di Christo entrerebbe nella categoria dei cretini. Una baracconata. Alternativa alla sagra della lumaca gialla.".


                                                                                                                                                -F
              









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