Oggi vorrei volgere la vostra attenzione verso un fatto abbastanza inconsueto: il ritorno sulla Terra di Peggy Whitson, rinomata astronauta statunitense su cui i media stanno ponendo l’attenzione negli ultimi giorni. Ma vediamo perché.
La protagonista del mio post nasce nel 1960 e tra il 1981 e il 1985 consegue rispettivamente una laurea e un dottorato in biochimica, nel 1986 entra a far parte della NASA come ricercatrice associata. Successivamente, nel 1966 viene scelta come astronauta ed inizia il suo percorso che la porterà al successo.
Nel 2008 Peggy era stata protagonista di un evento che l’aveva resa celebre, poiché divenne la prima donna a comandare una stazione spaziale, e successivamente nel 2009 la prima a comandarne una per due volte. Nel maggio 2017 ha stracciato ogni record compiendo ben 8 passeggiate spaziali. Ha preso parte ad innumerevoli spedizioni di lunghe durate, come l’Expedition 5 (184 giorni), l’Expedition 16(dal 18 ottobre 2007 al 19 aprile 2008) e nel 2009 ha assunto la carica di Capo dell’Ufficio Astronauti (Chief of the Astronaut Office).
Ma ciò che più ha stupito tra tutti i traguardi della Whitson è che ritornando sulla Terra il 2 settembre 2017 dalla sua ultima spedizione, ha totalizzato ben 655 giorni trascorsi nello spazio, quindi più di quanto qualsiasi altro astronauta abbia mai fatto prima di lei.
Credo dunque che la Whitson possa essere definita come un’esempio per tutte le donne poiché d’ora in avanti il suo sarà un nome conosciuto e ricordato per sempre in un ambiente che generalmente non viene attribuito alle donne, cioè quello degli astronauti. La reputo dunque una donna dalle grandi capacità, in grado di farsi valere tra migliaia di scienziati che appartengono ad un’agenzia governativa importante come la NASA.Con i suoi 57 anni possiamo dunque dire che questa donna sia un’inarrestabile veterana dello spazio!
Ben fatto, Peggy!
https://www.youtube.com/watch?v=O0J3MmEZz5g
Gaia Toxiri
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