La sindaca di Cascina Susanna Ceccardi |
La sindaca di Cascina, in provincia Pisa, Susanna Ceccardi regala spray al peperoncino alle donne che lo desiderino, organizza corsi di autodifesa gratuiti per tutti i cittadini e fa appendere all’ingresso di ogni ufficio comunale aperto al pubblico cartelli con la scritta “L’Amministrazione Comunale di Cascina ripudia ogni forma di violenza sulle donne: tratta anche tu le donne con rispetto!” in italiano e in arabo.
“Riteniamo necessario che i cittadini abbiano gli strumenti per potersi difendere” afferma la sindaca leghista, spinta anche dai recenti casi di stupro avuti a Rimini. Ella dice anche che “la scritta è stata tradotta anche in lingua araba affinché gli stranieri che arrivano in Italia e hanno una cultura profondamente diversa dalla nostra si rendano conto che per instaurare una civile convivenza devono adeguarsi alle nostre regole e norme di comportamento”.
Ritengo che l’iniziativa della sindaca Ceccardi sia ammirevole, dato che potrebbe rappresentare un incentivo per il Governo, il quale dovrebbe formulare proposte di legge che possano essere davvero effettive e che fermino i continui casi di violenza contro le donne. Nella maggior parte delle situazioni, infatti, lo spray potrebbe non essere così efficace: bisogna essere capaci di utilizzarlo e osservare alcune avvertenze. Tanto è vero che esso potrebbe rivelarsi un’arma nociva per colei che ne ha bisogno e che lo usa: controvento il gas torna indietro, per esempio.
Tuttavia bisogna riconoscere alla sindaca di Cascina un grande coraggio nell’istituire un fondo finalizzato ad armare le proprie cittadine contro eventuali violentatori o aggressori. Ciò che però secondo me farà davvero la differenza è il corso di autodifesa gratuito. Con esso, infatti, le donne potranno imparare a riconoscere un aggressore e a usare la forza del proprio corpo contro di lui senza avere bisogno di altre armi come lo spray al peperoncino.
Inoltre, il fatto che le scritte dei cartelli siano anche in arabo a mio parere costituisce una sorta di “frecciatina” contro gli immigrati clandestini che sono solitamente i principali responsabili dei casi di stupro o aggressione contro donne italiane o della loro stessa provenienza. Ciò secondo me è quindi un mezzo per la sindaca per parlare in modo più diretto a questi soggetti. Allo stesso tempo però si potrebbe dire che il bilinguismo adottato per i cartelli antiviolenza possa permettere alle donne musulmane, che sono spesso sottomesse in modo significativo al marito, di non sentirsi sole e di sapere che possono rivolgersi al comune nel caso la situazione in casa non sia più sopportabile per loro.
Per concludere si può sperare che i provvedimenti contro la violenza sulle donne messe in atto dalla sindaca di Cascina Susanna Ceccardi abbiano effetto, che il messaggio di allarme arrivi allo Stato e che quindi questa iniziativa rappresenti la nascita di un movimento più ampio che riesca a sensibilizzare e coinvolgere tutta l’Italia per la difesa delle donne del nostro Paese.
-A
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