domenica 28 febbraio 2016

Apple: "no al decrittaggio"


"Apple sostiene fermamente di non voler collaborare con Washington nel decrittaggio dell'IPhone 5c di Syed Rizwan Farook, il terrorista che pochi giorni fa terrorizzò la California".
Il colosso americano ha affermato che se desse modo all'FBI di venire a conoscenza della modalità che permette di sbloccare il telefono, molti altri ne verrebbero a conoscenza e la sicurezza di molti utenti sarebbe a rischio.
La società ritiene la privacy una questione molto importante e non vuole dare a nessuno la chiave per violarla.
Nella mia ottica, la privacy, è sicuramente un valore inviolabile, sacro e non vorrei mai che i dati di milioni di persone fossero messi a rischio.
Codici di carte di credito, indirizzi personali, password e tutto ciò che viene custodito nello scrigno fatto di circuiti che sono i nostri dispositivi, potrebbe essere rivelato grazie a metodi di accesso che, furbamente, Apple non vuole svelare.
D'altro canto, l'FBI, ha per le mani un caso di sicurezza nazionale e, il cellulare incriminato potrebbe contenere informazioni su possibili organizzazioni terroristiche e piani di attacchi futuri.
Non credo che la privacy di milioni di persone debba essere messa a rischio, ma non penso nemmeno che la vita di altrettante persone debba risentirne; secondo me Apple dovrebbe trovare il modo di decrittare il singolo dispositivo senza che organizzazioni come l'FBI sappiano i metodi utilizzati.
Non bisognerebbe dare la chiave di acceso al dispositivo, bensì usarla in propria sede senza mostrarlo al Federal Bureau Investigation.



Francesco

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