Si tratta di un cervello appartenente ad un coniglio, le cui cellule cerebrali sono state portate in un primo momento a una temperatura sotto zero (fino a raggiungere i -135 gradi centigradi) senza riportare danni. La tecnica è stata messa a punto dall'azienda californiana 21st Century Medicine, in particolare dagli scienziati Gregory Fahy e Robert McIntyre. Essa consiste nel prevenire la disidratazione drenando il sangue e sostituendolo immediatamente con una sostanza che protegge i tessuti dalla formazione di cristalli di ghiaccio.
È solo un primo risultato, ma abbastanza per accendere gli entusiasmi sulla possibilità di ibernare in futuro il cervello umano. Siamo però ancora molto lontani dall'arrivare a un risultato del genere, visto che la sostanza inserita nei vasi sanguigni si è rivelata tossica.
Ma potete immaginarvi cosa succederebbe se ci addormentassimo oggi per risvegliarci tra 10, 100, 1000 anni? Fino a oggi lo hanno raccontato molteplici film e romanzi di fantascienza.
Ma se accadesse davvero?
Penso che potersi risvegliare tra un secolo comporterebbe uno traumatico shock quantomeno disorientante. Pensate se Cristoforo Colombo si fosse risvegliato durante la Rivoluzione francese... Sarebbe comunque morto dopo pochi giorni, a parer mio.
Tutte le ideologie, i pensieri e tutte le mentalità che sono radicate nel nostro secolo verrebbero sconvolte. Sorgerebbero migliaia di domande a cui solo la scienza potrà rispondere.
Certo è che poter continuare a vivere saltando da un secolo all'altro potrebbe risultare un'avventura, ma soprattutto una grande svolta per l'umanità.
Ricordiamoci però di non sfidare troppo la natura umana: siamo nati per esistere e la nostra esistenza è caratterizzata anche dalla sua stessa fine. È il nostro destino quello di porre termine al nostro respiro e, nonostante la scienza cerchi di ritardare questo momento, esso prima o poi arriverà.
Per ora mi limito a immaginare su ciò che potrà essere nel futuro, anche con un po' di fantasia.
- Clara
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