lunedì 27 aprile 2015

La musica in testa



Cosa voglio io dalla musica o... cosa vuole lei da me?

Caro diario,
                   oggi sulle tue pagine scriverò di ciò che mi aspetto, di ciò che voglio io dalla musica.
Dunque, che cos'è che voglio io dalla musica che suono? Voglio che faccia un discorso, che abbia dei cambiamenti interni e che sia temporale, non statica.
Per temporale, intendo che le note non devono limitarsi a far sentire un suono sempre uguale, ma il suono deve mutare nel tempo, subire delle distorsioni mentre riverbera nell'aria.
Inoltre voglio anche che la musica, ci salvi dall'irrigidimento e dalle convenzioni a cui tutti andiamo in contro e ci faccia dimenticare anche solo per un'istante tutto ciò che ci circonda.
Quando suono, ogni volta mi ritrovo nella medesima situazione: appena le mie dita toccano i tasti del pianoforte non sento più niente e non vedo più niente tranne la musica che mi viene incontro e mi travolge senza mai darmi tregua... Mi fa volare e mi fa cadere, ma quando mi fa cadere è sempre lì a prendermi per riportarmi in alto.
La musica non è fatta di note corrette, ma di passione, dedizione e di intenzione travolgente; ti prende, ti travolge e non ti lascia andare finché non lo decide lei.
Quando finisco di suonare, o meglio...quando la musica finisce di travolgermi, torno nel mio mondo e torno quasi da estraneo...come se avessi fatto un viaggio durato anni.
Sono queste le sensazioni e le emozioni che voglio trasmettere con la musica che suono.

Ora vado...lei non vuole essere lasciata sola per troppo tempo!




No Concept

                                                                                                                                                             

La casa misteriosa

La famiglia Lorry non riuscì a resistere al male che vi era in quella casa poiché non se ne salvò uno, si potrebbe forse parlare di una presenza del diavolo o forse un serial killer che si nasconde all'interno per uccidere le persone.
Non era il primo caso di omicidio che ci fu in quella terribile  catapecchia poiché; solo cinque anni prima un'altra famiglia si accampò lì per passare una estate tranquilla, e gli successe la stessa identica cosa: prima morì il figlio poi la madre e il padre.
La casa fu fondata nel 1899 da un gruppo di contadini che la sfruttavano per dormire nei giorni di lavoro poiché i campi erano vicini.
Dopo dieci anni i contadini lasciarono la casa senza che nessuno seppi più niente; nel 1909 un signore alto all'incirca due metri, molto robusto e con una maschera in testa per coprire probabilmente la sua faccia, poiché aveva dei problemi di mal formamento facciale.
Si chiamava Tom Gori proveniente da una famiglia molto disturbata.
La maggior parte della polizia e della gente che si trova nelle vicinanze di quella casa sostiene che sia stato Tom; l'altra invece sostiene che Tom sia sempre stato un bravo ragazzo che non avrebbe mai fatto male una mosca.
Non si sa ancora bene dove questo essere possa abitare ma tanti pensano che abiti nascosto nella casa.
La leggenda dice che quest'ultimo dopo che abbia ammazzato le persone, gli strappa la pelle della faccia per poi mettersela sulla sua per non far vedere a tutti quei problemi di mal formamento come già ripetuto.
Quella casa è sempre stato un incubo per tutti poiché ogni volta che ne si parlava metteva un brivido profondo e una paura che la si poteva leggere dagli occhi: la chiamavano "il mattatoio", non si sa ancora bene il perché ma si presume che le persone venivano ammazzate e ridotte come è veri e propri animali da allevamento.
La polizia, tutt'ora sta indagando sull'omicidio e si stanno preparando per entrare in quella casa arrestando o ammazzando il presunto killer che potrebbe essere Tom.

       Alessandro Merlo 

domenica 26 aprile 2015

Gli animali fantastici: gli unicorni

Pericolosità: 2/10
Gli unicorni, a differenza delle altre creature magiche, sono veramente difficili da trovare e osservare. Essi infatti per vivere hanno bisogno di determinati habitat e condizioni climatiche. I luoghi preferiti dagli unicorni sono le radure e le foreste: esse infatti sono sufficientemente umide ma non troppo afose e permettono così all'unicorno di non morire assiderato.
Si svilupparono a partire dal primo millennio in Gran Bretagna, in particolare nelle terre del nord della regione.
Questi animali sono quadrupedi, hanno soffici manti generalmente bianchi o color crema, zoccoli bianchi, lunghe code colorate e soprattutto ogni unicorno ha un grande corno bianco nella parte superiore del muso.
Esso viene utilizzato per difesa da questi animali, che caricano i nemici ferendoli con il corno, ma, ahimè, data la sua rarità viene spesso reciso dai bracconieri per essere poi venduto illegalmente.
Gli unicorni sono famosi inoltre per il loro particolare sangue. Esso è trasparente, ha una consistenza viscosa e permette di fabbricare una pozione davvero particolare: l'elisir di lunga vita. Codesta pozione permette di diventare immortali, ma tutto ha un prezzo: chi beve sangue di unicorno vivrà una vita dannata e senza felicità. Uno dei più conosciuti assassini di unicorni fu Lord Voldemort, che utilizzò il loro sangue per mantenersi in vita e rinascere in seguito.
Essi sono inoltre dotati di grandi ali con le quali possono volare chilometri e chilometri senza affaticarsi.
Ora, maghi e streghe, vado a cercare di osservarne qualcuno, nel frattempo se vi è piaciuta la descrizione mettete un like al post!
Alla prossima, 
-Ivan


A Demons Story - I nuovi eroi

Hey!
Bentornati!
Sono di nuovo io, il vostro cacciatore di demoni preferito!
Sono molto orgoglioso di essere un cacciatore di demoni; dopotutto era inevitabile: nella mia famiglia lo sono tutti.
Persino i miei cuginetti più piccoli sono temibili cacciatori.
Inutile dire che hanno imparato tutto da me.
Sebbene in famiglia siano tutti valorosi cacciatori, io sono l'unico, sia nella mia famiglia che anche tra tutti gli altri cacciatori sparsi nel mondo, ad avere una dote particolare: grazie alla mia mente e alla mia immaginazione posso eseguire qualsiasi tipo di magia possibile e immaginabile.
In sostanza sono onnipotente.
Non esistono altri cacciatori dotati di poteri magici.
Ogni cacciatore, in ogni parte del mondo, mi reputa una leggenda vivente, oltre che a un esempio di bellezza assoluta.
Sarà merito del mio fisico scultoreo e possente, o dei miei occhi color blu elettrico, o dei miei lunghi e fluenti capelli neri?
La risposta è una sola: ovviamente!
Come potrebbero non adorarmi, sono uno spettacolo mozzafiato!
Detengo persino un record, ovviamente insuperabile, di modificazioni corporee: grazie alla mia magia ora ho due meravigliose corna nere, squamose, lucide e ritorte che, spuntando dalla mia fronte curvano all'indietro, per poi curvare di nuovo, puntando verso l'alto.
Ma non è finita qui, mi sono spinto oltre ogni limite: le mie orecchie sono appuntite come quelle di un elfo e i miei canini sono appuntiti, lunghi e aguzzi come quelli di un vampiro.
Le mie unghie sono nere (per via di una mutazione genetica che le ha rese così) appuntite ed estensibili fino a trenta centimetri, inoltre sono indistruttibili, così come le corna e le zanne.
Sulla mia schiena molti hanno notato muscoli molto più sviluppati del normale.
Ebbene quei muscoli servono a muovere le mie immense ali.
Sì, avete capito bene, ho detto ALI.
Le mie sono ali piumate enormi, nere e meravigliose, ma soprattutto retrattili (possono essere ritirate completamente all'interno del corpo senza però causare alcun fastidio o impedimento).
Mannaggia mannaggina, mi sono dilungato troppo come mio solito, me lo dicono tutti di stringere i discorsi.
Ora vi devo lasciare, cari amici, c'è un demone nel mio giardino e devo assolutamente liberarmene.


                                                                                                                                                                         CursedGio

Let's read!


Teardrop

Buongiorno miei piccoli lettori
  Ho deciso di creare una rubrica sulla quale scriverò delle recensioni di libri che ho letto cosicché anche voi possiate leggerli e, perché no, innamorarvi di essi come ho fatto io.
Oggi parto col presentarvi una saga della stessa autrice di Fallen: Lauren Kate. Per chi non lo sapesse Lauren si è diplomata all'università di Atlanta. I suoi libri hanno un non so che di magico e misterioso e ti invogliano a continuare a leggerli una pagina dopo l'altra. Spero vivamente che questo libro vi appassioni quanto ha appassionato me.
Un caloroso abbraccio
 Alex.


Eureka è una giovane ragazza di diciassette anni, una futura promessa dell'atletica. Suo padre fa il cuoco in una catena di ristoranti mentre sua madre venne uccisa da un onda anomala tre mesi fa. Dopo quel mostruoso incidente Eureka cercò di togliersi la vita, suo padre e la sua matrigna decisero di mandarla da degli psicologi. Li avevano provati tutti, decisero però di provare a fare un ultimo  tentativo. Tornando dalla sua prima seduta incontrò un ragazzo tanto bello quanto misterioso. Lui era ovunque e da nessuna parte, la confondeva eppure lei ne è affascinata. Un migliore amico che cambia, lei che cambia e tre doni lasciati da sua madre in eredità sconvolgeranno la sua vita più di quanto non lo sia già.
Alex

"lacrime spente da un'adolescenza oscura"

 

 

                                                                                                    Cassano d'Adda, 01-02-15
Cara Adolescenza,         
              sai... Io ti ammiro... Ti ammiro per come riesci a cambiare una persona in pochissimo tempo. In un cambio di scuola, nel magico compleanno dei 14, ognuno ha il proprio tempo di maturazione, ma prima o poi tutti cambiano, in peggio o in meglio. Tu sei un periodo un po' strano,sai? Oltre a cambiare le nostre emozioni, le amplifichi! Hai mai sentito un adulto che si deprime perché il suo/a fidanzato/a visualizza ma non risponde ai messaggi su Whatsapp? Direi proprio di no. Invece un adolescente si deprime facilmente anche su queste cose. Da adulti sembrerà una cosa stupida, ma per noi adolescenti, grazie o a causa tua, quando succede questa cosa, ci chiediamo: "Ma perché non mi risponde? Sarà arrabbiato/a con me? Oh no! Cosa gli/le ho fatto! Non posso perderlo/a!" E allora piangiamo, piangiamo e piangiamo fino allo sfinimento. O almeno è quello che succede a me. Nel mio caso io piangerei perché sarebbe l'ennesima persona che perdo. Sai, per adesso tu mi hai fatto soffrire. Mi hai fatto anche provare amore, per carità! Ma quell'amore si infrange sempre. Anche l'ultimo mio amore è fallito... quella persona l'ho persa, come tutti. Adesso comincio a pensare che amare è sinonimo di soffrire. Dopo quest'ultima delusione, non mi fido più di nessuno. Sono sempre stato illuso. Amici e fidanzate, tutti mi hanno fatto sempre le solita promesse: non mi perderai mai, starò sempre con te, non ti abbandono. E io stavo lì, con la mia mente ingenua da adolescente che tu hai cambiato, ci credevo, credevo a tutte quelle promesse. Che stupido! Poi loro ovviamente non la mantenevano ed eccomi di nuovo a piangere, a piangere e a piangere su quel maledetto cuscino che ormai ne ha viste di tutti i colori. Per adesso tu mi hai fatto solo soffrire, sono sempre depresso. E a scuola continuo a vomitare sorrisi finti. Non voglio che gli altri partecipino alla mia sofferenza. Voglio troppo bene ai miei compagni. Solo ai miei amici più stretti rivelo i miei sentimenti. Mi sfogo molto con loro, ma nessuno riesce a chiudere la mia ferita. Allora io continuerò a piangere fino a che avrò raggiunto l'età adulta e allora non avrà niente importanza, ma non perché la ferita si sia chiusa, ma perché prima o poi il graffio si deve trasformare in cicatrice. Grazie per avermi ascoltato.
Un grande abbraccio,
      Marco
                  

La Bottega delle Delicatezze



Bentornati tutti alla nostra rubrica che vi riempirà di leccornie! Questa volta vi proporrei dei piatti semplici e molto diffusi in tutto il mondo, ecco, vi porto in Messico, dove per "patatine" si intende "Nachos" e per piadina "Quesadillas". Ebbene si, questi sono i piatti che voglio proporvi: sono delle ricette semplici, sfiziose e con quel tocco di piccante!

Nachos
Occorrente:
-     250 gr di farina di mais gialla precotta
-     250 ml di acqua tiepida
-     1 cucchiaino di sale
 
Per condire:
-     4 peperoncini japalenos (verdi semipiccanti)
-     200 gr di formaggio Erdamer

Per friggere:
-     100 ml di olio di semi di arachide

Procedimento:
Mischiare la farina di mais in una soluzione di acqua e sale tiepida e amalgamare fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto. Porre l'impatto in una ciotola coperta con la pellicola e farlo riposare per una mezz'ora. Trascorsi i minuti, dividere l'impasto in dieci parti, da modellare poi in palline.
Con l'aiuto di un matterello, tirare ogni pallina in una sottile sfoglia rotonda del diametro di circa 15 cm. Per ottenere dei cerchi perfetti, basta usare l'impronta di una pentola o di un coperchio, usando poi il tagliapasta.
Sempre con quest'ultimo, dividere le tortillas (circa 4) in 8 spicchi all'incirca equivalenti. Friggere gli spicchi ottenuti in olio di arachidi (non devono galleggiare nell'olio) e farli mano a mano scolare dell'olio in eccesso.
Disporre gli spicchi in un piatto di portata e decorarli con il formaggio tagliato a filetti e qualche rotella a di peperoncino. Il condimento può essere variabile a seconda dei gusti.
Buon appetito! 


Quesadillas
Occorrente:
-     8 tortillas di grano o di mais (tipo piadine)
-     4 cipolle ramate
-     400 gr di fontina
-     450 gr di pomodori ramati
-     600 gr di petto di pollo
-     Insalata q.b.
-     Olio extra vergine di oliva q.b.
-     Sale q.b.

Procedimento:
Iniziare col tagliare una cipolla a fette non troppo sottili, occuparsi poi dei petti di pollo: tagliarli a listarelle. Dopo aver fatto scaldare un filo di olio in una padella antiaderente, aggiungere la cipolla e cuocere a fuoco basso fino a farla dorare.
Unire il pollo, il sale e cuocere per circa 15 minuti.
Nel frattempo, grattugiare il formaggio, lare il pomodoro e tagliarlo. Dopodiché prendere una padella e far scaldare le tortillas da entrambi i lati, quindi formare un primo strato di formaggio grattugiato e aggiungervi il pollo. Unire infine la cipolla, i pomodori e l'insalata e finire con un ultimo strato di formaggio.
Tagliare le tortillas è disporle su un piatto: ecco pronte le vostre Quesadillas!


                 

                      -Clara 

La testa vuota, la bella vita: "come stai?"

3 aprile 2015
Nei miei pensieri, sdraiata sul divano
Caro diario,
                 da quanto tempo! Come va? Spero tutto a posto. Scusa se non mi sono fatta sentire ma ho avuto un mese pieno di cose da fare: tra scuola, prove del musical, allenamenti e partite non ne potevo più.  Adesso sono qui, sdraiata sul divano, mentre penso. Sto pensando ad una domanda molto comune ormai tra tutte le persone: "Come stai?". Sembra una domanda sciocca e facile da rispondere ma ora che ci ragiono, secondo me, non lo è. Ognuno di noi chiede o gli viene chiesto minimo una volta al giorno "come stai?" e sicuramente tanto per far andare avanti la conversazione, chiunque risponderebbe "tutto a posto", "bene grazie", "sto da favola". Ma a volte dietro a quel "bene" sono nascoste tante cose. Per esempio, in questo momento, un mio amico mi ha appena scritto "come stai?" e io sinceramente gli ho risposto "non lo so". Esatto. A volte mi succede e credo succeda a chiunque di non sapere precisamente come si sta. Bene? Male? Arrabbiato? Al settimo cielo? Chi lo può capire? Io non riesco a capirlo. Ci sono quelle giornate che incominciano nel migliore dei modi e per una sciocchezza lo stato d'animo di una persona può cambiare sia in bene che in male. "Come stai?" è una domanda che nel corso della giornata può ricevere tantissime risposte differenti. Magari sto bene la mattina, ma dopo un'ora qualcuno è riuscito ad alterarmi, ma magari nel pomeriggio un qualcuno riesce a farmi andare al settimo cielo. Insomma, una stupida domanda ma che, nel corso di anche solo un'ora, può cambiare risposta. 
Potrebbe succedere, anche, che una persona nello stesso momento stia sia bene che male. È strano, lo so, ma capita. Si sta bene perché hai appena mangiato un gelato, la mamma ti ha preso le scarpe da ginnastica che volevi tanto, il/la ragazzo/a che di cui sei follemente innamorato/a ti ha scritto un semplice "ciao". E magari, nello stesso momento, stai male perché il gelato che hai finito di mangiare ti è caduto sulle scarpe da ginnastica nuove che indossi oggi per la prima volta e il/la ragazzo/a che ti piace ha visualizzato la tua risposta al suo "ciao" ma non ha risposto. Una persona in sé ha numerosissimi stati d'animo. Ognuno dentro di sé prova a capire veramente come sta ma... Non lo sa. È una cosa complicata e contorta ma io non lo so. Quindi per far andare avanti una conversazione senza avere problemi e senza che non si abbia più voglia di rispondere al tuo "lui" o "lei" perché non sai come stai, dille/digli che stai bene e vedrai che andrà veramente tutto bene poi. 
Ora ti lascio che vado dire a quel mio amico che scherzavo e gli dico che sto bene. Ti scriverò al più presto per farti sapere tutte le cose che mi attanagliano in testa!
Bacioni, 
            Chiara
"La differenza tra me e te 
Tu come stai? Bene. Io come sto? Boh!"
- Cit. Tiziano Ferro
- ChiaraBegs

Even tomorrow

Capitolo 1: IL SOGNO

L'incessante precipitare nel vuoto e poi tutto buio.
Freddo. Nebbia. Cammino infreddolita e rannicchiata, con il telefono faccio luce davanti a me e vedo una vecchia casa. Una casa abbandonata. Mio padre. Cerca di dirmi qualcosa. Si apre la porta, mi sveglio di colpo. Era un sogno, o meglio un incubo. Guardo l'ora sul telefono appoggiato sopra comodino, sono le quattro di mattina, iniziamo bene. Cerco di riaddormentarmi, stavolta stranamente ci riesco. Mi sveglio di nuovo però alle sette e mezza. Mi alzo dal letto e mi preparo per la scuola. Esco di casa.
"Lesley" era mia mamma;
"Si mamma", con un tono scocciato dissi;
"Cerca di tornare a casa in tempo oggi";
"Agli ordini",ribattei.
Erano passate un paio di settimane dell'inizio del college, la cittadina di Forks era sempre grigia con giorni infiniti di pioggia. La pioggia mi rattrista. Non avevo ancora trovato un'amica. Misi i libri negli appositi armadietti, e andai in aula per la lezione di biologia, seguivo il corso di medicina al college, e con aria indifferente mi passò a pochi centimetri di distanza Tyler. Decisi di lasciar perdere, non volevo infierire su ciò che era accaduto l'altro giorno. Un altra giornata era andata, uscì da scuola e vidi che Tyler si dirigeva verso il retro della palestra, lo seguii di soppiatto.
C'erano altri ragazzi con lui, sembravano sconvolti o perlomeno spaventati. Mi avvicinai di più, riuscivo a intuire alcune parole del tipo "MONDANA", "LUNA" e "NUOVA ARRIVATA". "O mio Dio" esclamai. Cosa significavano quelle parole?
Non è possibile. In mano avevano un oggetto familiare...
Si l'avevo riconosciuto, il talismano di mio padre...
                                                             -F

Even tomorrow

PROLOGO
Caro diario, 

        è la prima volta che scrivo un diario sai, ma avevo bisogno di qualcuno che non potesse dire niente a nessuno, ma potesse tenere tutto per se, ascoltando quello che ho da dire...
Ciao sono Renesmee, ho 16 anni. Vivo solo con mamma a Forks, Virginia. Mio papà ci ha abbandonato, circa 1 anno fa, con la mia unica vera amica, Anna, mia sorella maggiore. Mi sono appena trasferita qui da circa 2 mesi, ho conosciuto i miei nuovi compagni di classe, non mi sembrano molto simpatici tranne, uno in particolare, se non sbaglio si chiama Tyler. È solo come me.

Chiusi il diario, mi alzai dal letto, e andai verso il guardaroba per scegliere qualche straccio, come avrebbe detto Anna, da mettere per andare a scuola. Non ne avevo proprio voglia. Varcai l'entrata del mio college "Lincon college Forks". Misi i libri nell'armadietto e andai al corso di storia. "Oh no!!!" Tyler Wesley era il mio nuovo vicino di banco. Mi sedetti ma lui tacque, e io pure, andammo avanti così per giorni. Uscita da scuola, pensai di andare a mangiare qualcosa. Ma andai nel posto sbagliato. Un bar pieno di solitudine, proprio quella che mi serviva in quel momento, un uomo dalla figura misteriosa, decise bene quel giorno di fare una rapina in quell'orribile posto. Chiusi gli occhi, mi gettai sotto un tavolo, beh pensavo che ormai non c'era più niente da fare, ma una cosa, non saprei ben dire cosa era, mi sfrecciò davanti e con una forza SOVRANNATURALE,  mi portò via ... No, non è possibile ancora lui, ma cosa è un mostro, era Tyler non è possibile che fosse sempre in ogni istante dove ero io, nonostante ciò non mi conosceva così bene... Dopo scuola avevo deciso di affrontarlo ma lui, finite le lezioni, era come se si fosse dissolto nel nulla SENZA TRACCIA...
                                                             -F 

sabato 25 aprile 2015

Il mercato di Monaco

Caro diario,
                   sono tornata da poco dalla gita a Monaco di Baviera e una delle cose che mi sono piaciute di più è stata la visita al mercato della città.
Mi sono divertita moltissimo: ero con le mie amiche e con le ragazze che avevo conosciuto durante il viaggio è anche perché mi piacevano l'ambiente e le bancarelle.
C'era una bancarella della frutta splendida, vi erano a dir poco decine di frutti e bacche, alcuni dei quali non avevo mai avuto modo di vedere. Volevamo comprare una prugna e una mela, così fecero parlare me, erano convinte che il mio inglese fosse quello più corretto tra noi.
Chiesi una mela, e fin lì non ci furono problemi, poi però, mi resi conto che non sapevo come si decidesse prugna, anzi...nessuna di noi sapeva come si chiamava quel maledetto frutto.
Dopo numerosi tentativi sbagliati e attraverso i miei gesti che indicavano il frutto, finalmente ecco i frutti nelle nostre borse, quanta fatica per così poco!
Un'altro dei momenti in cui abbiamo riso di più è stato quando stavamo tranquillamente guardando una vetrina con esposti pesci enormi, quando all'improvviso feci un urlo acutissimo e le mie amiche si misero a ridere.
Avevo confuso un ramoscello di una pianta per le zampette di un piccione posate sui miei capelli.
Ho paura dei piccioni, così ho urlato temendo che esso mi stesse beccando la testa, chissà magari perché credeva che fosse un cespuglio!
A quel punto scoppiai a ridere anche io perché la scena era stata davvero imbarazzante, per di più mi avevano visto molte altre persone che mi guardavano un po' stranite, chi le può biasimare!
Non conoscendo la nostra lingua e non capendo ciò che fosse successo, nel vedere quattro ragazze praticamente in terra dal ridere si saranno chiesti se stavamo bene o se eravamo ubriache.
Ad ogni modo la gita è stata al di sopra delle mie aspettative, infatti ho imparato qualche parola in tedesco, ho visto luoghi spettacolari, castelli, il centro di Monaco, il lago, e molto altro ancora; ma soprattutto ho conosciuto persone speciali e ho avuto modo di conoscere meglio quelle che già facevano parte del mio cuore.
A parer mio le gite servono anche a questo, legare con delle persone che magari di solito ignoriamo completamente.
Grazie a questa esperienza ho imparato che molto spesso giudichiamo subito una persona dal suo aspetto e per questo la ignoriamo e le stiamo distanti, io ho provato ad eliminare un giudizio che avevo su una ragazza con la quale non avevo nemmeno mai parlato; dopo essere riuscita a levare ogni mio pregiudizio ho capito che è davvero una ragazza speciale, siamo subito diventate amiche e di sicuro so che ora, ogni volta che la incontrerò fuori da scuola, al posto di ignorarla, come prima facevo, la abbraccerò e percorreremo quella strada insieme.
Con affetto,
                                                                                                      Sara




La Bottega delle Delicatezze

Bentornati nella vostra nuova rubrica di cucina! Oggi vi propongo due fantastiche e deliziose ricette per i cupcakes. Ultimamente infatti, queste piccole tortine sono diventate molto popolari, a tal punto da diventare uno dei dolci a maggior richiesta nelle pasticcerie.
Iniziamo!
Bentornati nella vostra nuova rubrica di cucina! Oggi vi propongo due fantastiche e deliziose ricette per i cupcakes. Ultimamente infatti, queste piccole tortine sono diventate molto popolari, a tal punto da diventare uno dei dolci a maggior richiesta nelle pasticcerie.
Iniziamo!

Cupcakes Pan di Stelle
Occorrente per 10 cupcakes:
2 uova
100 grammi di zucchero
80 grammi di biscotti Pan di Stelle 75 grammi di farina
85 grammi di burro
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
Per decorare:
Panna montata q.b.
10 biscotti Pan di Stelle Cacao q.b.
Procedimento:
Iniziare col tritare i biscotti Pan di Stelle fino a renderli polvere, mentre in un'altra ciotola montare le uova, sia tuorlo che albume insieme allo zucchero. Aggiunger alle uova e allo zucchero il burro fuso, la farina, il lievito, l'essenza di vaniglia e i biscotti
sbriciolati. Lavorare il composto fino a quando non risulta
omogeneo. Versare il tutto negli appositi stampini per                     

muffin o cupcake e infornare a 180 C a forno preriscaldato e
cuocere per circa 20 minuti. Quando la cottura è terminata,
lasciare raffreddare un poco i cupcakes. A questo punto
aggiungere la panna montata sulla parte superiore della
tortina a mo' di montagnetta. Spolverare con un po' di
cacao in polvere e applicare un biscotto Pan di Stelle su
ogni cupcake.
Pronti da gustare!




Cupcakes alla Lavanda
Ingredienti per 12 cupcakes:• 125 grammi di farina 00.                                                        
• 125 grammi di burro morbido
• 125 grammi di zucchero alla lavanda
• 2 uova
• 40 grammi di gocce di cioccolato bianco • 2 cucchiaini di lievito per dolci• 1-2 cucchiai di latte (circa 100 ml)• 1 pizzico di sale
Per il froosting:
• 200 grammi di Philadelphia in panetti• 100 grammi di burro morbido• 150 grammi di zucchero a velo setacciato • 2-3 gocce di olio essenziale di lavanda• Colorante alimentare viola
Procedimento:
I cupcakes sono molti semplici da fare, basta lasciare tutti gli ingredienti fuori dal frigo a temperatura

ambiente e mescolarli insieme in una planetaria o in un robot da cucina, aggiungendo per ultimo il latte ottenendo così un composto fluido, liscio e omogeneo.
Distribuire il composto negli appositi stampini per cupcakes o muffin, oppure nei pirottini in carta. Cuocere in forno a 200 C per 15/20 minuti. Per il froosting, sbattere con le fruste il burro a crema e aggiungere il Philadelphia a pezzetti a poco a poco ed infine lo zucchero, l'olio essenziale di lavanda e il colorante a poche gocce alla volta, fino ad ottenere la colorazione desiderata.
Mettere in frigo per almeno 15 minuti.
Decorare i cupcakes con il froosting e fiori di lavanda (facoltativi). 

-Clara