sabato 31 dicembre 2016

Si può ancora morire per una “stupida” dimenticanza o un mancato controllo?


Salve cari lettori,
oggi sono qui a parlarvi non della solita rubrica ma di qualcosa di molto più importante.
Qualche giorno fa, più precisamente il 28 di Dicembre, nei pressi di Roma, ad Acilia è avvenuta un’esplosione. 
Verso le 14 in questa frazione del comune romano, a seguito di una fuoriuscita di gas da una bombola, la stessa è esplosa e successivamente ha fatto crollare una palazzina, al cui interno, c’erano quattro differenti stabili, tre abitazioni ed uno studio dentistico. Fortunatamente sono stati mobilitati subito i soccorsi che hanno provveduto a salvare quante più persone possibili all’interno dell’edificio. Purtroppo, come succede in questi casi, non tutti sono stati salvati e una mamma con la sua bambina sono state estratte dalle macerie già prive di vita.

E’ ormai risaputo che gli incidenti per perdite di gas si possono avere per due banalissimi motivi, uno è la dimenticanza (magari qualcuno lascia accesso il fornello o aperta l’entrata del gas quando esce di casa) e l’altra è la mancanza di manutenzione. Ecco è soprattutto di quest’ultima che dobbiamo avere più “paura”, soprattutto perchè è quella che affligge molti luoghi, tutti vogliono avere tutto ma poi se c’è da sborsare i soldi, per controllare se il tubo perde, per controllare se l’asfalto tenga (riferendomi al caso del ponte crollato di qualche tempo fa) nessuno vuole mai c’entrarci salvo poi, alla fine di tutto lamentarsi. Con questo non voglio insinuare niente perchè non è mio compito ma sto semplicemente dicendo: “E’ veramente possibile che nel 2016 quasi oramai 2017 si può morire per una dimenticanza o un mancato controllo?”


Teuz77

mercoledì 28 dicembre 2016

Addio ad una grande popstar

La sera del 25 dicembre 2016, una notizia ha sconvolto il Natale di milioni di appassionati di musica pop: la popstar George Michael era morta, all'età di 53 anni.
Il corpo di Michael è stato trovato, nella sua villa di Londra, la mattina di domenica dal suo partner, Fadi Fawaz, che era passato a prenderlo, per andare insieme a un pranzo di Natale. Il compagno, che è un parrucchiere di celebrities, ha dichiarato al Telegraph: «Dovevamo andare insieme al pranzo di Natale. Sono passato di lì per svegliarlo ed era morto, disteso serenamente nel letto. Non sappiamo cosa sia successo. Voglio che le persone lo ricordino com’era: era una bella persona».
George Michael era nato a Londra nel 1963 da madre inglese e padre greco, ed aveva iniziato la sua carriera musicale nella  band The Executive, assieme al suo amico del cuore Andrew Ridgeley, con il quale formò il duo degli Wham!.
Il grande successo della popstar inglese arriva però nel 1984, quando si inserisce nelle classifiche con ‘Last Christmas’, canzone uscita come singolo nel 1984; sembra davvero strano, ma il disco doveva inizialmente uscire in occasione della Pasqua del 1985 e il brano doveva intitolarsi Last Easter, ma la casa discografica degli Wham! insistette affinché il disco fosse prodotto per il Natale 1984.
La sua morte proprio nel giorno di Natale sembra quasi un paradosso, ripensando a questo suo grande successo. Chissà quanti di noi, festeggiando il Natale in famiglia, hanno ascoltato come sottofondo ai ramai, questa canzone incisa proprio da George Michael.
Le ultime indiscrezioni giornalistiche che stanno indagando sul caso, ci informano che la morte del cantante inglese dovrebbe essere legata ad un’overdose da eroina, dalla cui dipendenza stava combattendo da ormai diversi mesi.
Non è l'unico cantante morto in queste condizioni; celebri sono i casi dell'americano Michael Jackson, morto nel 2009 e dell'inglese Amy Winehouse, morta nel 2011.
Un destino simile legato alla droga sembra accomunare questi tre cantanti di fama internazionale. Ritengo che non sia un caso, anche perché se allarghiamo l'orizzonte a molte celebrità, il caso si ripresenta con lo stesso epilogo. Questi avvenimenti mi fanno pensare che l'essere personaggi famosi e di successo, spesso non è sinonimo di felicità, anzi. Queste grandi celebrità di successo si creano un personaggio attorno al proprio nome, la cui vera identità - fatta di difficoltà, angoscia, dipendenze e malattie-  vive nascosta dietro ad una maschera di apparente felicità e vita spensierata.

Quindi, per concludere, ritengo sia meglio una vita nell'ombra ma fatta di reale felicità e di affetti veri, piuttosto che una vita costellata dal successo mondiale ma con grandi vuoti, tormenti e angosce interiori.
Martypsico

 

venerdì 23 dicembre 2016

Attentano a Berlino

Nella data di lunedì 19 dicembre, precisamente alle ore 20.15, un tragico evento ha visto protagonista la città di Berlino: un camion si è fiondato sulla folla di un mercatino natalizio, provocando 12 morti e ben 48 feriti. Tra le vittime comprare anche il nome di una nostra connazionale che si trovava in Germania per lavoro: Fabrizia Di Lorenzo.
Il responsabile dell'atto terroristico sarebbe un tunisino ventiquattrenne di nome Anis Amri, con alle spalle numerosi crimini e condanne e legami con l'Isis.
Giunto a Lampedusa nel 2011 con una condanna già sulle spalle, trascorre 4 anni di carcere in Sicilia e cambia numerose identità. Dopo la liberazione, riesce a raggiungere la Germania sotto falso nome e finisce nel mirino delle autorità, fino a riuscire ad organizzare il colpo di pochi giorni fa. Il tunisino è attualmente ricercato e la ricompensa per chi lo trovasse è di 100000€. Personalmente, ritengo che le leggi sulla sicurezza dovrebbero essere molto più rigide di quanto non lo siano ora; alcune voci ritengono che la polizia tedesca fosse a conoscenza del fatto che il tunisino stesse organizzando un attentato, perciò credo che avrebbero dovuto prendere provvedimenti sin da subito, facendo ulteriori accertamenti su di lui e le sue intenzioni. Siamo ormai quasi nel 2017 ed episodi del genere dovrebbero essere prevenuti ed evitati, data la grande quantità di mezzi che abbiamo a disposizione! L'ISIS ha ormai ampiamente affermato le proprie intenzioni e la propria pericolosità: credo che i paesi europei dovrebbero coalizzarsi in modo massiccio e concreto contro questa piaga che sta rischiando seriamente di danneggiare in modo irreparabile il volto dell'Europa.



- Giorgio QuelloCheParlaTanto