giovedì 31 marzo 2016

PROBLEMI AFRICANI = PROBLEMI ITALIANI

Proprio in questi giorni al largo delle coste della Tanzania, nell'oceano Indiano, gli abitanti dell'isola di Zanzibar, detti zanzibarini, stanno votando per l'elezione del governatore della loro terra.
Il governatore che da cinque anni regna sull'isola, Ali Mohamed Shein, è pesantemente criticato dalla popolazione a causa della sua indifferenza verso i problemi degli abitanti come la mancanza d'acqua, di servizi locali, di scuole e di ospedali adeguati.
Durante la mia permanenza sull'isola ho avuto modo di parlare con i locali che per fare capire ai turisti italiani che
tipo di politico è, dicono spesso: "Ali Mohamed Shein come Berlusconi, lui prende soldi e gnocche e no fa niente per persone".
Anche se l'espressione risulta volgare rende subito l'idea di che politico si sta parlando.
Il vero problema è che alla domanda: "Ma ora che potete votare perché non lo cacciate?" Loro rispondono rassegnati: "Nessuno vota qui perché non serve a niente. Qui presiedente che vogliamo mandare via non se ne va quindi no si fa niente. Fanno quello che vogliono anche se noi votiamo."
Il problema è proprio questo, la gente non vota perché ha perso le speranze.
Questo problema però lo riscontriamo anche in luoghi più vicini a noi, sia geograficamente che culturalmente. Basta pensare alla nostra Italia che, anche se con minor intensità, avviene lo stesso fenomeno. La gente sempre più spesso decide di non votare perché stufa di politici incompetenti, che rubano, che non mantengono le promesse e che non fanno nulla.
A mio parere questo non dovrebbe avvenire.
Anche se la tentazione di non andare a votare come segno di protesta è forte, non bisognerebbe mai farlo e dico ciò perché votare non è un diritto da prendere alla leggera visto che è stato ottenuto con molta fatica dai nostri antenati.
Non votare è come arrendersi e lasciarsi andare alla deriva senza reagire ma è anche abbandonare il proprio paese alla stessa sorte, quindi credo che invece di rimanere passivi di fronte ai problemi, sia sempre meglio cercare di fare qualcosa per cambiare la situazione.



                                                                                                                                        Cama00

Sii felice!

Un articolo datato 16 Marzo 2016 tratto dal Corriere della Sera, scrive della stilatura di una classifica dei paesi più felici al mondo, ovvero coloro che hanno capacità di ridere e generosità dei criteri. Sul podio troviamo la Danimarca, la Svizzera e l'Islanda, seguite dalla Norvegia, Finlandia e Canada. La nostra domanda è: l'Italia, è un popolo felice? Siamo seduti comodamente sul 50esimo posto, preceduti dall'Uzbekistan, dal Nicaragua e dalla Malesia. Peggio di noi? La Grecia, una tra tanti. 
Dunque, non ci sentiamo felici, nonostante il nostro paese sia uno dei più belli e ricchi di possibilità e di cultura. E se non ci sentiamo felici, c'è poco da fare: non lo siamo. La felicità è una concezione soggettiva e soprattutto non ascolta la coniugazione imperativa. 
Sebbene sia complicato ordinare uno standard di felicità, il problema italiano è fondato sul fatto che risulta difficile "abbandonarsi" all'altro. Non sappiamo fidarci delle persone, e le cause di ciò sono, per esempio, la corruzione o la falsità. 
Il guaio (o consolazione) è che è impossibile inseguire la felicità, poiché si tratta di una ricompensa che arriva a chi non l'ha cercata. D'altronde è giusto sapersi accontentare, ma non troppo, perché come cita Ligabue in una delle sue più celebri canzoni: "Chi si accontenta gode, così così.". Viviamo in una società che confonde spesso i propri limiti, e questo ci porta a delusioni, e di conseguenza all'infelicità.
Ma quindi, si può imparare ad essere felici? 
Nonostante sia un eterno desiderio insoddisfatto, in mio parere, è facile trovare la felicità, ma si deve guardare nelle piccole cose. Se noi aspiriamo ad una contentezza troppo grande ed irraggiungibile, si vivrà sempre nell'agonia di non poterla raggiungere. Ma se invece, passo per passo, azioniamo piccoli gesti altruisti, la felicità inizierà a colmare ogni crepa del nostro corpo. 
Essere felici è la decisione più coraggiosa che si può prendere ogni giorno, per portarla avanti ogni giorno, sempre più, condividendo questa gioia interiore con le persone che ci circondano. 
Quindi, penso che qui in Italia, bisogni iniziare a essere un po' più imperativi.
Sii felice! 
                                                                                                          -Clara

Pericolo pubblico, incidente in corso!

In Europa nell'anno 2015 sono morte 26mila persone a causa di incidenti stradali come nel 2014. Perché avvengono?
Non è difficile rispondere a questa domanda dato che molte persone guidano male e in modo distratto, frenano all'improvviso, messaggiano con il cellulare o telefonano mentre guidano o non sanno cosa fare mentre fanno una manovra.
Basandomi sulle mie esperienze personali, per esempio, quando vado in macchina con mio padre, ci imbattiamo in alcune persone che fanno questi tipi di errori e molte volte ci lamentiamo. In alcune di queste situazioni mi viene il pensiero di come sarà il mondo se gli agenti stradali ritirassero la patente agli incapaci che non rispettano le regole. Però nessuno è come un robot, quindi gli agenti di polizia dovrebbero ritirare la patente a tutte le persone?
Inoltre la maggior parte degli incidenti stradali avvengono soprattutto nelle città o nelle metropoli e succedono soprattutto ai ragazzi adolescenti. Infatti, molti ragazzi escono di sera e, dopo aversi fatto una sbronzata da qualche parte, fanno un giro con gli amici in macchina per divertirsi e in molti casi succedono degli incidenti che costano la vita a molti ragazzi.
Il metodo che secondo me è adatto per uscire di notte con gli amici, farsi un bevuta e farsi un giro in macchina è di fare degli scambi ogni sera: una sera un ragazzo guida la macchina senza bere facendo bere solo gli altri e la sera seguente la macchina la guida un altro ragazzo che ha bevuto la sera precedente....
Mio nonno, per insegnarmi a prestare attenzione quando sono fuori di casa, mi aveva consegnato un libretto: "S.M.S." (Stai Meglio Senza) in cui in una pagina di quel libretto c'era scritto quanti bicchieri al massimo devo bere, se inseguito dovessi guidare una macchina.
Il metodo scorretto, secondo me, è imporre ai ragazzi di stare chiusi in casa tutta la sera poiché non vivrebbero la loro adolescenza e rimarrebbero da soli a non far niente come dei topi in una gabbia.
Quando si è fuori di casa, si deve dunque stare attenti, prendere subito una decisione e non bere se poi si deve guidare, sennò il rischio potrebbe essere un incidente e potresti ferire te stesso oppure gli altri. Nei casi più gravi addirittura morire o causare la morte di altri.

Corrado Calabrese

Giocare ad essere Dio


I malati terminali, persone colpite da incidenti o gravi malattie sono affidati giornalmente alla supervisione costante di medici ed infermieri, i quali hanno il compito di curarli e monitorare la loro situazione di infermità.
Ci sono però certi individui, i quali dovrebbero aiutare i malati, che credono di poter giocare liberamente con le vite altrui.
Recente è la notizia di un'infermiera accusata di aver ucciso volontariamente 13 pazienti ricoverati all'ospedale di Piombino, provincia di Livorno.
Questa donna cinquantacinquenne praticante il mestiere di infermiera è sospettata di aver utilizzato ingenti dosi di eparina, un farmaco anticoagulante non previsto dalle terapie prescritte alle vittime, per privare della vita i pazienti.
Le vittime della tragedia erano sottoposte a cure, per le quali la somministrazione del sopracitato farmaco non rientrava nelle terapie.
L'infermiera di Piombino non è un caso isolato, negli ultimi anni infatti sono stati condannati altri infermieri per aver ucciso un gran numero di pazienti sotto la loro "cura".
In tutti questi "infermieri killer" sono stati analizzati, durante i processi, gravi situazioni psicologiche degenerative.
Secondo me, il sistema sanitario italiano dovrebbe prendere questi avvenimenti come un segnale d'allerta e cominciare ad accertarsi a chi vengono affidati i pazienti.
Bisognerebbe implementare dei test psicologici, oltre a quelli organici, prima dell'assunzione dei medici, per assicurarsi che non abbiano determinate condizioni psichiche che potrebbero risultare deleterie per il lavoro al quale verranno assegnati.
Credo che sogni essere meno superficiali nella scelta del personale, poiché una scelta superficiale potrebbe portare a gravi risultati in futuro.
Basterebbe anche assumere uno psicologo incaricato di accertarsi della corretta funzionalità della psiche dei candidati lavoratori, oppure richiederne l'intervento quando necessario.
Ritengo che sia essenziale ricorrere a scelte oculate nella selezione del personale, dato che ad esso andranno affidate vite umane, e credo che una vita umana valga più dei soldi spesi per assumere uno psicologo per i controlli.
                                                                     
                                                         

Si arriva a fare azioni impensabili, ai limiti dell'umano... credere di essere Dio e giocare con la vita degli altri.

                                                                                                                                     Francesco Motta



Apokaluptein: 16389067

Nel 2009 Jesse Krimes è stato condannato a 70 mesi di reclusione per possesso di cocaina finalizzata allo spaccio. Jesse, in prigione, non aveva grandi mezzi a sua disposizione, ma solo oggetti banali come vecchi quotidiani, lenzuoli e gel per capelli. Ma con solo questi è riuscito a creare un’opera che non poteva passare inosservata: un grande murales, creato trasferendo le foto dei giornali sui tessuti dei lenzuoli usando il gel come agente di trasferimento. E’ stato necessario qualche anno per mettere a punto la tecnica, ma alla fine ha iniziato a creare la sua opera: un lavoro difficile, perché lavorava su un lenzuolo per volta, e una volta completato lo spediva a casa: di conseguenza non ha visto l’insieme (ora intitolato ‘Apokaluptein: 16389067’, con riferimento al numero di matricola che aveva l’uomo in prigione).

Quando ho letto questo articolo mi è subito venuto da pensare all’incredibile iniziativa di quest’uomo. Nonostante fosse in prigione, nonostante fosse stato mandato in una prigione lontano da casa è riuscito comunque a trovare un modo per essere forte e restare in contatto con la sua famiglia. Nonostante non avesse i mezzi, nonostante fosse molto limitato, ha creato da un’orribile esperienza un’opera degna di nota, ha creato la sua arte. Jesse ha trovato la sua valvola di sfogo, la sua fuga e la sua ancora alla realtà. Ha trovato un modo di esprimersi sebbene fosse in una condizione che non glielo permetteva appieno, ha trovato il suo piccolo angolo di libertà. È stato affascinante vedere come un uomo sia riuscito a trovare l’arte, la sua forma di espressione, in un momento così buio e delicato. È stato affascinante vedere come la sua forza gli abbia permesso di creare qualcosa di bello e unico in un luogo che ispira tristezza. È stato incredibile vedere come, se solo lo si vuole, si può essere forti e non lasciare che il mondo che ci circonda, bello o brutto che sia, abbia il sopravvento su di noi. È stato incredibile vedere che la nostra forza di volontà non ha limiti, come non bisogni mai dare limiti alla propria creatività e alla propria inventiva. Mai darsi limiti in generale, Jesse me lo ha fatto capire. Lui, insieme a tante altre persone fantastiche e talentuose, è la prova che c’è sempre un modo di sperare, un modo per trovare la felicità, anche quando si pensa non si possibile. 


• Giulia •

LA VITA: sogno o realtà?

Da svariati mesi mi tormenta un dubbio che riuscirò a distruggere solo vivendo... Ma sto vivendo?... Ad ogni modo, nella mia mente galleggia imperterrita una domanda: la vita è sogno o realtà? Dal momento in cui mi è sorto questo problema la mia vita è diventata un gigantesco dubbio con la D maiuscola. Quindi se dovessi dare un nome alla mia vita sarebbe "Il signor Dubbio". Pensate se tutto quello che avete costruito, il destino a cui appartenete sia frutto della vostra mente. Riflettendoci forse non tutto Il signor Dubbio è un sogno, magari una parte di esso: una bella notte d'estate, all'età di 10 anni, ti addormenti e sogni il seguito del signor Dubbio, sogni come diventerai, che destino intraprenderai, che scelte prenderai... Un sogno molto lungo apparentemente, ma che dura solo una notte e finisce con la nostra morte. E quando ci risveglieremo, saremo pronti a ripercorrere di nuovo il nostro signor Dubbio? La domanda che mi sorge spontanea è: e se fossimo morti? Forse siamo tutti defunti e questo sogno è una permanenza temporanea, come il purgatorio. Un altro punto interrogativo che galleggia come un gommone vuoto in mezzo a un maremoto, la mia mente, è: e se non fossimo ancora nati? Forse stiamo sognando un signor Dubbio che non appartiene veramente a noi, che non è reale o che vorremmo che sia reale o che ci tormenta come un normale incubo o che vivremo dopo esserci svegliati. Dal preciso istante che ho preso coscienza della possibile irrealtà del mio signor Dubbio, ho iniziato a guardare le cose che mi stanno attorno con occhi diversi, con gli occhi di un Homo Sapiens che ha appena usato la macchina del tempo per arrivare fino a noi. Ha tutto un aspetto così strano  da quando ho preso in mano l'ipotesi che la realtà non esiste. Se dovessi dare un aggettivo a ogni momento, adesso che ho questo dubbio, sarebbe: speciale. Tengo stretto ogni momento, ogni secondo, ogni esperienza, ogni ricordo perchè potrebbero non essere reali, potrebbero svanire all'istante nel momento in cui mi sveglierò, non voglio dimenticare il mio signor Dubbio... E se fosse già successo?

Marco B.

C'è sport pure per voi!

Ecco anche per voi di età "over 50" potete continuare a tenervi in forma con il nuovo sport inventato dagli Inglesi chiamato "walking football" ovvero in Italia calcio camminato.
Quest'anno tra il 2 e il 4 Aprile avviene il primo torneo europeo a Lignano Sabbiadoro, le regole di questo gioco sono:
non si può correre, non si può tirare in aria la palla sopra 1 metro e mezzo, sono vietate le scivolate o gioco violento, se sarà fatto qualcosa di questo verrà commesso un fallo fischiato dall'arbitro.
Le due squadre sono composte da 2 squadre con 7 giocatori ciascuno, incluso il portiere, infine la partita è composta da 2 tempi per 12 minuti ognuno.
Per me questa iniziativa sembra molto creativa e anche molto intelligente per uomini, che per questioni di età o per problemi di salute, trovano un modo per continuare la loro professione calcistica e inoltre secondo indagini può essere un modo alternativo per fare riabilitazione.
Questo gioco oltre ad essere un buon frutto per la salute è anche molto divertente per chi guarda la partita o anche per loro stessi che possono divertirsi e dobbiamo dire grazie alla  Barclays, ovvero la banca più importante d’Inghilterra, che ha scelto il walking football per una campagna pubblicitaria.
Al giorno d'oggi praticano questo sport in ben 800 squadre.
                                                                                                                                                      Alessio

martedì 29 marzo 2016

I want to know what love is

Oggi mi rivolgo a quelle quattro personcine che leggono i miei post quando non hanno null'altro da fare, Il telefono non prende o è scarico e gli istinti masochisti salgono alle stelle.
No, seriamente, per leggere una delle mie pappardelle bisogna davvero volersi fare del male!
Comunque arriviamo al sugo della faccenda (i miei quattro annoiati lettori avranno, a questo punto, tirato un sospiro di sollievo): pur sapendo che non è un argomento che interesserà molti di voi, volevo esporvi le mie riflessioni in merito ad un sentimento che in questi tempi sembra stia venendo meno, sostituito dall'odio, dalla rabbia e dalla follia.
L'amore, questo il noto sentimento, ammetiamolo, sembra, in certe parti del mondo, totalmente scomparso, annientato da miliziani in nero invasati, armati di Kalashnikov, pronti a bombardare, fucilare, decapitare e farsi saltare in aria.
Quello che prima era amore verso i propri cari si trasforma in odio lacerante verso i loro carnefici, pensiamo anche solo alle vittime dell'attentato di Bruxelles del 22 marzo.
Se peró considerassimo solo questi fatti tragici, il mondo sarebbe un posto buio, folle e orrendo, quindi è una fortuna che qualche anima buona dimostri che l'amore e l'affetto non sono definitivamente morti in questo mondo.
L'attore hollywoodiano Harrison Ford, noto ai più con i nomi di Indiana Jones o Han Solo, ha venduto la giacca di pelle indossata proprio da Han Solo in "Star Wars VII, il risveglio della Forza".
I soldi ricavati dalla vendita della celeberrima giacca sono stati destinati al NYU Langone Medical Center, dove, affiancata dal dottor Orrin Devinsky, viene curata Georgia, la figlia venticinquenne dello stesso Harrison Ford.
La ragazza si affida al dottor Devinsky per curare una malattia assai imprevedibile e complessa, l'epilessia.
Ciò dimostra quello che l'amore, in questo caso per una figlia, può fare.
L'amore è quel sentimento che può rendere tutto più bello, gioioso, che può rendere la vita tutta cuori e arcobaleni, ma che può anche rendere tutto più triste, malinconico e tetro, nei casi più disperati.
Prendiamo l'esempio del primo amore, meraviglioso, grandioso, un'esperienza unica nella vita.
Per alcuni avviene durante l'adolescenza, per altri più avanti con gli anni.
Qualsiasi sia l'età, il primo amore è l'esperienza più dolce che si possa provare (credetemi, io l'ho sperimentato).
Il primo amore può però rivelarsi un'arma a doppio taglio: immaginate un ragazzo perdutamente, follemente innamorato di una ragazza e che pensi sempre e solo a lei, dedicandole poemi, poesie, canzoni, a volte intere playlist, CD o musicassette.
Immaginate che questo ragazzo faccia di tutto anche solo per far sapere alla ragazza dei suoi sogni che lui esiste, andando in estasi, arrossendo e rimanendo in catalessi come una statua di cera al Madame Tussaud's Museum ogni volta che la vede sorridere, ogni volta che lei lo saluta quando i due si incontrano per caso, nei corridoi affollati della scuola o nelle vie del paese.
Ora immaginate che la ragazza sia fidanzata con un ragazzo di cui l'innamorato non sa nulla.
Un giorno il nostro sfortunato innamorato sta tornando a casa da scuola e vede la ragazza di cui è innamorato sotto un albero, intenta a "pomiciare" (vi spiegherò cosa vuol dire quando sarete più grandi) con il suo boyfriend.
L'innamorato vedrà il suo sogno più grande crollare come un "castello di vetro", come cantano i Linkin Park.
L'amore può spingere le persone a tirare fuori il meglio di sè, ma può anche scatenare la parte peggiore di ognuno, nel momento in cui ci si ritorce contro.
Vi riporto qui sotto una poesia trovata su internet che un ragazzo innamorato ha dedicato alla ragazza che ama (non chiedetemi come faccio a saperlo perché non ve lo dirò mai, MUAHAHA si so'cattivo) (ok, scherzo, l'ho scritta io).

Amore mio meraviglioso, vorrei poterti dire
cose che forse che una mente umana potrebbero stupire;
nella tua bellezza ti potrei paragonare
alle fulgide tonalità dello sconfinato mare;
per fare un paragone che ti renda giustizia
ti dovrei comparare alle galassie, giganti e nane
(da quelle a forma di occhio, di mano o di cane),
Ti dovrei descrivere come un'aurora boreale,
ma la tua bellezza farebbe sembrare la più sfavillante una cosa banale;
potrei dirti che la luce, il fulgore del tuo sguardo è come i fulmini in una tempesta, che illuminano il cielo e le nuvole a festa;
ma quando guardo quegli occhi meravigliosi, mi rendo conto che altri paragoni risulterebbero riduttivi e noiosi.
Riassumendo tutto ti potrei tranquillamente dire che tu sei eccezionale e fantastica, meravigliosa come ciò che di più bello esiste nel creato,
ma questo sarebbe profondamente sbagliato,
"Sei bella come una galassia", "Lasci senza fiato così come un'aurora boreale", "Mi annienti allo stesso modo di una tempesta di fulmini", tutto questo, guardandoti negli occhi ti potrei tranquillamente dire, ma dal mio punto di vista sarebbe come mentire,
la tua essenza, la tua persona, è a tutto ciò di gran lunga superiore.


                                                                                                                                CursedGio

     

Una vera e propria tragedia!

"Gente che gridava e piangeva". Così ricorda quei terribili attimi una ragazza rimasta ferita, ricoverata all'ospedale di Tortosa. La giovane, intervistata dal quotidano catalano El Periodico ha chiesto che non fossero resi noti il suo nome e nemmeno la nazionalità, per timore di mettere in angoscia i genitori. Al momento dell'incidente, racconta, "quasi nessuno era sveglio, perché nessuno aveva dormito da quando eravamo partiti la mattina prima, sabato, da Barcellona".
                                                                                                           -Cit. Repubblica.it


Il 20 marzo 2016, intorno alle 6 del mattino nei pressi di Tarragona è avvenuto un terribile incidente che ha visto coinvolto un pullman con a bordo 57 ragazzi, di 22 nazionalità diverse che   avevano trascorso una serata di festa e allegria a Valencia. 
È stata una vera e propria strage: 13 ragazze sono morte e tra loro sette italiane.
Il mezzo è uscito di strada in territorio di Freginals, nei pressi di Tarragona, in Spagna, su una delle principali autostrade nel Nord Est della Catalogna. Il bus ha prima colpito il guard-rail sulla destra per poi sbandare e andare a travolgere la divisione centrale, finendo nella carreggiata opposta dove si è scontrato con un'auto, ha concluso così la sua corsa ribaltandosi su un fianco in una cunetta.
Le vittime sono tutte studentesse, infatti il gruppo era formato da giovani d'età compresa tra i 22 e i 29 anni provenienti da Italia, Ungheria, Germania, Svezia, Norvegia, Svizzera, Repubblica Ceca, Regno Unito, Perù, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Giappone, Ucraina, Olanda, Belgio, Francia, Palestina, Turchia e Grecia. Molti di loro sono iscritti a facoltà universitarie di Barcellona. 
I feriti sono stati trasferiti in diversi ospedali della zona, mentre le vittime sono state trasportate a Tortosa dove è stato allestito un centro per accogliere i familiari.
Gli studenti rientravano da Valencia, dove avevano assistito al celebre festival di fuochi d'artificio di Las Fallas. La gita era stata organizzata dall'European Students Network e il pullman viaggiava in convoglio con altri quattro bus.
Secondo Jordi Janè, ministro degli Interni del governo catalano, la causa dell'incidente potrebbe essere stato "un errore umano". L'ipotesi su cui lavora la polizia è che l'autista dell'autobus possa essere stato vittima di un colpo di sonno. L'uomo quarantasettenne, ha trascorso 17  anni alle dipendenze della ditta Autocare Alejandro, esso rimasto ferito in modo lieve; i test di controllo per droga ed alcol, ai quali è stato sottoposto durante il fermo, hanno dato esito negativo. Dopo il colloquio con uno psicologo, il conducente ha affrontato il primo interrogatorio. Al momento è indagato per omicidio colposo plurimo. 
A mio parere quest'uomo non ha una spiegazione da fornire durante il suo interrogatorio, poiché durante l'incidente non era sotto l'effetto di droghe o alcol quindi una delle più palesi spiegazioni è quella che potrebbe avere avuto un colpo di sonno, se così mi verrebbe da pensare che può capitare a tutti e che non sia una persona "cattiva".
Certamente non bisogna dimenticare che sono morti dei ragazzi, che avevano tutto un futuro davanti, per questo d'ora in poi bisognerebbe prendere dei provvedimenti, ad esempio: non far guidare il conducente del pullman troppo presto perché potrebbero capitare tragedie simili a causa della stanchezza. 
    
                                                                                                                                       ~Lucri


lunedì 28 marzo 2016

Addio "Profeta del gol"

La mattina di giovedì 24 marzo, a Barcellona, la luce del più grande calciatore europeo di tutti i      tempi si è spenta, perché all'età di 68 anni Hendrik Johannes Cruijff ci ha lasciati in seguito ad una lunga battaglia contro il cancro ai polmoni. Di lui si parla come l'uomo simbolo del calciototale, nell'Ajax e nell'Olanda di Rinus Mitchels.                                                                 Nato ad Amsterdam il 25 aprile del 1947 da una famiglia abbastanza povera, Johan fa vedere sin da bambino il suo grandissimo talento, difatti all'età di 10 anni viene tesserato nell'Ajax.Ajax che con l'avvento di Cruijff in prima squadra e di Rinus Mitchels in panchina vincerà poi diversi campionati olandesi, altrettante coppe d'Olanda e tre Coppe dei Campioni; poi Johan passerà al Barcellona dove finirà il suo periodo di massimo splendore, per poi chiudere la carriera ancora in Olanda. Da non dimenticare i tre palloni d'oro vinti.Da allenatore possiamo ricordare il suo Barcellona(soprannominato Dream Team) che vinse la sua prima Coppa dei Campioni.Personalmente credo che la scomparsa di Johan Cruijff abbia toccato ogni vero appassionato che si rispetti, perché se ne è andato un uomo che noi amanti del calcio dovremmo ringraziare per aver rivoluzionato questo fantastico gioco. In questi giorni si è parlato di cambiare il nome di due grandi stadi europei in "Johan Cruijff Stadium": il Camp Nou di Barcellona e l'Amsterdam Arena. Sul secondo non avrei alcun dubbio nell'assegnare questo nome perché è la città natale di Cruijff e gran parte della storia dell'Ajax è proprio lui; sul Camp Nou avrei qualche dubbio in più perché comunque Johan non è stato il più vincente in blaugrana, sia in campo sia in panchina, ma intitolarlo a lui non sarebbe comunque una bestemmia.                                                 La camera ardente è stata allestita sabato 26 marzo al Camp Nou dove persone da tutto il mondo sono giunte a rendere omaggio; i funerali, ha dichiarato il figlio Jordi, saranno una cerimonia privata con soli familiari e amici.                                                                                                                                   GiovanniBeretta



venerdì 25 marzo 2016

Scoperte due stanze segrete nella tomba di Tutankhamon

Due stanze segrete sono state scoperte dietro la tomba di Tutankhamon, sui lati occidentale e settentrionale, con materiale organico e metallo. Lo ha annunciato il ministro per le Antichità egiziano, Mamdouh Eldamaty in una conferenza stampa.
Si tratta del risultato della scansione ai raggi X della tomba compiuta il 26 e 27 novembre 2015, ha detto il ministro aggiungendo che le ricerche proseguiranno per scoprire la natura dei materiali ritrovati.

Opinione personale
Tutankhamon è il più celebre faraone (bambino) della storia egiziana. Secondo la tesi di un archeologo ed egittologo britannico, Nicholas Reeves, le camere nascoste sarebbero il sepolcro della leggendaria regina Nefertiti, la madre di Tutankhamon. Si tratta di un mistero ancora tutto da scoprire e da studiare. Seguiranno ancora parecchie indagini per capire esattamente che cosa si cela in queste stanze e quanti nuovi passaggi e cunicoli si possono ancora scoprire. Questa scoperta ha scatenato la curiosità di tutti gli studiosi dell’Antico Egitto e non solo. A me personalmente l’Egitto e la sua storia affascinano in modo particolare. Ho sempre studiato la storia dell’Egitto con molto interesse. Ha un passato che ha inciso moltissimo sulla storia dell’umanità. Pensiamo solo alle prime scritture, all’interesse che gli egiziani avevano del cosmo, della  concezione della vita dopo la morte. Se solo ci soffermiamo su questi argomenti potremmo scrivere moltissimo. La loro ricerca spirituale interiore avrebbe molto da insegnarci; il significato che davano all’espiazione dei peccati dopo la morte non ha nulla a che fare con i nostri rimorsi e il nostro chiedere perdono. È stata una civiltà che ha dato molto alla storia; una civiltà in cerca di una verità interiore. Con il cosmo avevano un rapporto molto particolare: raccoglievano e interpretavano i messaggi portati dal vento, dalle stelle, dalla luna, dalla fertilità del suolo, dalle stagioni, dalla nascita dei figli. Credevano nella lingua della natura, quella natura che noi stiamo trascurando e che non ascoltiamo più.
Certamente se una delle stanze segrete dovesse effettivamente contenere il corpo di Nefertiti sarebbe un ritrovamento eccezionale, dopo anni di ricerche invane e di tesi mai confermate!

- Eria

giovedì 24 marzo 2016

La vita come un videogioco

Nella capitale, agli inizi di marzo, un ragazzo di 23 anni, Luca Varani, è stato ucciso al termine di un festino a base di alcol e droga. Il giovane sarebbe stato massacrato a coltellate e a colpi di martello dai due amici che erano con lui: Manuel Foffo e Marco Prato, che dopo il delitto ha tentato pure il suicidio. Uno dei due assassini, una volta indagati, ha detto una affermazione molto forte che ha lasciato a bocca aperta penso tutta l'Italia: "Volevamo vedere l'effetto che fa". Ma davvero la vita si sta iniziando a prendere come se fosse tutto un videogioco?
A mio parere la vita sta iniziando sempre di più a somigliare ad un videogioco per alcuni giovani: vedono le persone uccidere per la loro patria, vedono morire più persone con un solo colpo di cecchino, vedono le persone che si suicidano per volontà di dio. Questi due ragazzi, anche se erano sotto effetto di droga, erano consapevoli di ciò che andavano a fare e hanno preso come vittima un ragazzo loro amico che non aveva fatto nulla di male. La fidanzata ha infatti ammesso "Il nostro amore lo conoscerà il mondo intero. Sei stato troppo buono e ingenuo con le persone sbagliate". Egli era una persona qualunque, che era in casa propria e ha accettato l'entrata di questi due suoi amici senza sapere la fine che avrebbe fatto. La vita sta diventando come un videogioco dove ognuno vuole morto l'altro pur di essere soddisfatto. La vita si sta riempiendo di persone inconsce di ciò che fanno con i ferri in mano. La vita è sempre più un posto virtuale che concreto. Due ragazzi come altri che volevano provare come ci si sentiva ad uccidere una persona, con il risultato di cosa? Con il risultato che hanno ucciso sì il loro amico, ma con sensi di colpa fino al midollo fintanto che uno dei due assassini si stava per suicidare.
D'altro canto certe persone potrebbero essere d'accordo sul fattore "uccidiamo per divertimento". Ok, io li considererei pazzi ma... ci sono! In ogni caso queste persone si ritrovano con armi in mano e persone davanti e cosa c'è di meglio di una bella sparatoria alla gente in giro? Un esempio molto recente che si può ricollegare a questa situazione potrebbero essere gli attacchi terroristici a Bruxelles degli scorsi giorni. Persone che si trovavano in aeroporto per partire per un viaggio programmato da mesi o magari stavano aspettando qualcuno, si sono trovati coinvolti nell'esplosione. In questo caso però, gli assassini non stavamo uccidendo per divertimento bensì per il proprio dio siccome glielo stava "chiedendo". Gente a dir poco fuori di testa che anche in questo caso per paura si è suicidata. Uccidere qualcuno è considerato ormai reato ma uccidersi da soli penso sia ancora peggio di essere uccisi da qualcun altro in quanto consapevole della cosa.
Dunque ritengo che molti giovani d'oggi pensino che la vita giri attorno la guerra e le uccisioni come vedono nei propri videogiochi. Il caso di Roma è l'esempio tipico di quanto affermato sopra. Un ragazzo senza colpe, ucciso da due suoi amici per sentire la sensazione di essere degli assassini. Insomma, un game over assurdo.

- ChiaraBegs

martedì 22 marzo 2016

Pianeta 9

Il Sistema solare è un insieme di pianeti mantenuti in orbita dalla forza di gravità del Sole. È costituito da otto pianeti, da cinque pianeti nani e da miliardi di corpi minori. Si pensa che sia stato formato da una nebulosa di gas 4,6 miliardi di anni fa.


Ma lo sapevi che in realtà i pianeti che vagano attorno al Sole non sono otto ma nove? Sì, proprio così, esiste un nono pianeta ai confini del Sistema solare! L'astrofisico Micheal Brown e il collega Konstantin Batygin hanno appena scoperto un corpo grande come Nettuno, ma con una massa circa dieci volte superiore a quella della Terra: Planet 9.
Il Planet 9 è avvolto nell'oscurità, troppo lontano per riflettere la luce del Sole. L'esistenza del pianeta è stata dedotta dal movimento anomalo di alcuni corpi nella fascia di Kuiper, influenzati dalla sua gravità. 
La scoperta sta spingendo gli scienziati di tutto il mondo alla ricerca di una prova concreta della sua esistenza. Non si esclude la possibilità che questo corpo possa essere sfuggito alla forza di attrazione di un buco nero creandosi una nuova orbita attorno al Sole; in questo caso, questo corpo di massa pesante, potrebbe influenzare le varie orbite del Sistema Solare trascinando verso sé tutti gli altri pianeti. Per ora nulla è certo ma se esistesse veramente questa possibilità andremmo incontro ad una glaciazione con temperature incompatibili con qualsiasi forma di vita.



- Giorgio QuelloCheParlaTanto

lunedì 21 marzo 2016

Auto e motori: le muscle car


Ciao a tutti ragazzi,

                  oggi vi vorrei parlare delle auto che moltissime persone, per un motivo o per un altro, non sanno nemmeno cosa siano: le muscle car.
Per chi di voi non lo sapesse, le muscle car sono tutte quelle auto che vengono prodotte negli Stati Uniti, che non hanno interni sfarzosi (alcune non hanno neanche il navigatore), ma che hanno motori di grandi cilindrate a benzina. Sono carenti del turbocompressore (che ormai hanno quasi tutte le auto) e non costano molto rispetto alle altre vetture.
Queste auto sono state create per venire incontro al desiderio americano di avere un’auto potente senza dover spendere centinaia di migliaia di dollari per modelli quali le Ferrari o le Lamborghini.
Purtroppo in Italia la loro vendita è disincentivata dal pagamento di un superbollo che colpisce tutte le auto al di sopra dei 251 CV (una muscle car che si possa definire tale ne ha 400 CV come minimo), dal costo eccessivo della benzina e dal numero elevato di tasse da versare rispetto agli altri Paesi d’Europa e del mondo.
Le due muscle car per eccellenza, che oggi si contendono questo titolo, sono la categoria Shelby Mustang e i vari modelli che si sono succeduti negli anni delle Dodge Charger.

Shelby Mustang


La “leggenda” narra che fu la prima muscle car ad essere costruita ed è per questo che vorrei parlarvi solo di questa e non della Dodge che è arrivata otto anni dopo.

Shelby GT500 '67
 La prima Shelby fu costruita dall’ex corridore Carroll Shelby nel 1962 partendo dal telaio della Ford Mustang che era in produzione in quegli anni. Egli la potenziò rendendola ancora più sportiva con un motore V8 da 4.7 litri (4700 cc) modificato per resistere alle alte temperature che esso raggiungeva in pista.





Shelby Gt500
 La Shelby, nel 2012, per celebrare i suoi cinquant'anni di storia costruì la muscle car più potente mai prodotta partendo sempre dalla scocca di base della Mustang di quell’anno. La Shelby Super Snake, così venne chiamata, veniva alimentata da un motore V8 sovralimentato da 5.4 litri (5400 cc) che riusciva ad erogare 800  Cv abbinato alla rigorosa trazione posteriore e ad un cambio manuale a sei marce.
L’auto, con quest’ enorme potenza, costava solo 80 000 $ che, al cambio del
                                                                              2012, corrispondeva circa a 53 200 € (una 
                                                                             Ferrari meno potente costa tre volte tanto).

Secondo me queste auto sono fantastiche; me ne sono innamorato subito appena ne ho vista una in un autosalone. Purtroppo in Italia tutte le auto che vengono considerate “da ricchi” vengono sovratassate (una Mustang base costa il doppio che negli U.S.). Queste auto non avranno un futuro in un Paese del genere ma, sicuramente, ce l’avranno nello stato per eccellenza in cui sono nate e cresciute e in cui continueranno a correre sulle strade per decenni rimanendo un mito che non si estinguerà mai negli anni ma verrà tenuto in vita dagli appassionati di questo fantastico genere.

Teuz77

PROTESTA NATA DA UN CONTROLLO ANTI-DROGA ALL'INTERNO DI UNA SCUOLA

Pochi giorni fa a Bologna è nata una polemica riguardo ai controlli che vengono effettuati
regolarmente dalla polizia nelle scuole alla ricerca di stupefacenti.
Il fatto è avvenuto nel liceo Laura Bassi, a Bologna, dove, con l'autorizzazione della dirigenza della scuola, sono avvenuti dei controlli (che avvengono regolarmente) da parte della polizia locale.
Durante la giornata dell'8 marzo i carabinieri, accompagnati dai cani anti droga, sono entrati nelle aule dell'istituto per verificare la possibile presenza o meno di stupefacenti.
Ovviamente gli alunni erano stati fatti uscire dalle classi, in modo che i cani potessero compiere il
loro dovere. Di fatto negli zaini non è stato trovato nulla, mentre nei bagni sono stati trovati due
grammi di marijuana.
La polemica vera e propria però, è nata da alcune studentesse, che hanno postato su Facebook
l'immagine dell'automobile dei carabinieri commentando: “Bologna pullula di sostanze e gli unici
controlli che vengono fatti sono quelli nelle scuole, che a nostro parere sono luoghi sacri e
inviolabili nei quali non è tollerabile fare entrare poliziotti, cani e armi”.
Il giorno successivo anche una mamma di uno degli studenti ha espresso il suo punto di vista
riguardo all'accaduto, dicendo che i carabinieri comportandosi in tale maniera avevano trasmesso
un messaggio poco "educativo" agli studenti. Inoltre aggiunse che se i professori avessero
sospettato qualcosa, il metodo migliore sarebbe quello di informare gli alunni sugli effetti delle varie
sostanze, non chiamare la polizia.
Io ritengo che sia giusto che vengano fatti controlli all'interno delle scuole, perché al giorno d'oggi
non si può far finta di nulla riguardo ad un argomento così delicato come quello dell'utilizzo di
droghe. Ormai moltissimi giovani fumano, si sa, ma non solo. Infatti altri fanno un vero e proprio
uso di droghe. Credo dunque che non ci sia niente di sbagliato nell'assicurarsi che a scuola non
vengano portate sostanze stupefacenti. Dopotutto la scuola è un ambiente di crescita, un luogo
dove imparare e stare insieme, non un luogo dove drogarsi in comunità. È giusto che la polizia
faccia le indagini che ritiene opportune, perché secondo me, a differenza di ciò che pensa la
mamma che ho citato sopra, i professori non sarebbero in grado di far capire, e soprattutto, di
convincere gli studenti a smettere di far utilizzo di sostanze. Detto questo credo che i genitori non
si siano comportati nella maniera più idonea, anche perché se dei poliziotti ricorrono a questo tipo
di precauzioni è soltanto per il bene degli studenti e non per trasmetter loro un messaggio poco educativo.
Sara

domenica 20 marzo 2016

MANGIARE SANO, VIVERE MEGLIO !

LA DIETA DOPO LE FESTE 
 
Il periodo natalizio è ormai terminato da un po' e siamo tornati alla vita di tutti i giorni. Questo vale anche dal punto di vista alimentare. Tutti, durante le feste, ci siamo abbuffati di dolci e abbiamo passato interminabili ore seduti al tavolo a mangiare con parenti e amici. Sicuramente, chi più chi meno, abbiamo messo su qualche chilo di troppo. Questo ci porta automaticamente a metterci a dieta dopo le feste, eliminando alcuni cibi o addirittura saltando pasti per mangiare di meno. Questo tipo di dieta forzata non fa affatto bene al nostro organismo che si ribellerà portandoci a mangiare fuori pasto a causa della troppa fame.
Per evitare che questo accada potete seguire questi semplici consigli:



NON MANGIARE FUORI DAI PASTI
Si consiglia di fare colazione, uno spuntino a metà mattina, pranzo e cena senza però abbuffarsi di qualsiasi cosa. Mangiare con moderazione i cibi grassi e aggiungere molta verdura come contorno. Per lo spuntino di metà mattina è meglio un frutto fresco.

BERE DI PIÙ
Per scendere di peso e raggiungere i vostri obiettivi dovete bere almeno due litri di acqua al giorno anche fuori dai pasti. L'acqua elimina in modo naturale lo stimolo dell'appetito e aiuta l'organismo a  metabolizzare i grassi accumulati.

ESCLUDERE L'ALCOOL
Forse durante queste feste abbiamo bevuto qualche bicchiere di troppo. Per tornare in forma è meglio evitare di bere alcolici. Tuttavia, una volta tornati quelli di prima, un bicchiere di vino dopo una cena con amici può essere concesso.

DEPURARSI CON TISANE
Le tisane, come quella al finocchio o alla betulla, aiutano il nostro corpo a depurarsi più facilmente. Prima di dormire sarebbe bene berne una tazza. Se le tisane non fanno per voi, provate con il the verde: ha lo stesso effetto.

FARE ESERCIZIO
Bastano anche 40 minuti al giorno di esercizio fisico. Se durante queste feste siete diventati i migliori amici del vostro divano, è giunta l'ora di alzarsi e riprendere le attività motorie.

Basta seguire questi consigli e armarsi di pazienza e volontà per perdere i chili di troppo e sorprendere i vostri amici con degli ottimi risultati ottenuti in poco tempo.
Mila#8



venerdì 18 marzo 2016

Il CASO SHARAPOVA

La notizia giunta pochi giorni fa per quanto riguarda Maria Sharapova ha recato scandalo e sussulti nel mondo del tennis. La tennista è infatti risultata positiva a un test anti-doping a sorpresa agli Australian Open a causa di un farmaco che stava prendendo da ben 10 anni per fortificare la sua salute cagionevole: il Meldonium.La tennista ha annunciato di persona il fatto e ha dichiarato a tutti i fan che lei ha preso il farmaco in buona fede e che non sapesse che dal 2016 esso fosse stato proibito.  Molti tennisti hanno proposto la sua squalifica, molti sponsor tra cui Nike l’hanno abbandonata e anche l’ONU non l’ha più voluta come rappresentante della federazione. 
A parer mio, sebbene ella avrebbe potuto porre più attenzione ai farmaci da assumere data la sua fama mondiale, non è giusto che venga esclusa dal gioco per molto tempo. 
Secondo me infatti è giusto che riprenda dai prossimi tornei a giocare normalmente. 
Roberta Vinci e Flavia Pennetta, famose tenniste italiane, si schierano anch’esse dalla parte della Sharapova. Roberta Vinci in un’intervista dice: “Se non conoscete la verità, non si dice nulla al riguardo. Io non so come sono andate le cose, ma conosco Maria e so che non sarebbe capace di farlo“. Flavia Pennetta invece “Non riesco ad associare Maria al doping”.
D’altro canto non sono mancate critiche notevoli da altre tenniste e tennisti famosi come Andy Murray e Rafael Nadal, che sostenevano che ella dovesse essere punita. Rafael Nadal rilascia la critica decisamente più esplicita: “Mi dispiace per lei e voglio credere che si sia trattato di un errore da parte sua, ma è stata negligente e dovrà pagarne le conseguenze”.Trovo che sia ridicolo criticare l’opinione di tennisti di questo calibro, però penso che se avesse voluto veramente fare uso di doping ne avrebbe utilizzato uno più efficace. 
Il Meldonium infatti, farmaco utilizzato dalla tennista, non è una sostanza di per sé di doping, gli effetti erano in ogni caso blandi. In conclusione penso che sia stata giusta la scelta di obbligare la tennista ad abbandonare gli Australian Open, ma penso che non sia giusto fermare la tennista per altri tornei. La verità assoluta nessuno la saprà mai, è questione di fiducia. Personalmente credo alle parole della tennista e tutt’ora la sostengo.
Sperando che tali episodi non si verifichino più vi saluto, 
alla prossima, 
Ivan

mercoledì 16 marzo 2016

E dopo?

Cari lettori, oggi vi parlerò di un argomento che ci accomuna tutti: cosa succede quando la vita termina?
Per quanto la morte possa sembrare una cosa macabra e tenebrosa, può essere allo stesso tempo misteriosa e affascinante. 
È difficile accettarlo ma prima o poi tutto finisce. Tutti ormai, al giorno d'oggi, ci chiediamo cosa succeda dopo la morte indipendentemente dalla religione che professiamo, o nel caso in cui non crediamo in nessun Dio.  
Per quanto riguarda la popolazione italiana, si può suddividere "banalmente", a grandi linee, in due sotto gruppi: i credenti religiosi che credono nel paradiso, e i non credenti che credono che dopo la morte ci sia il vuoto, precisamente l'oblio. 
Alcuni pensano appunto che dopo la morte ci sia un'altra vita. Non una vita completa, ma una sorta di mondo astratto costituito dalle anime dei defunti. I credenti pensano che il corpo sia solo la "culla" dell'anima e di conseguenza il "contenitore" di ciò che poi è destinato ad un mondo migliore ovvero il Paradiso.
Altri pensano che non ci sia niente dopo la morte, pensano che quando la vita termini tutto si ferma, come un blackout che poi però, non è destinato a ripartire. Molti lo chiamano oblio, vuoto totale, mancanza di vita appunto. 
Io personalmente, riguardo a questo importante e interessante aspetto, credo di non avere ancora sviluppato un pensiero concreto e completo.
Io penso, spero, che dopo la morte ci sia un qualcosa che ci riunisca tutti, una sorta di Paradiso, non come quello descritto dai libri per bambini, non come un giardino tutto "rose e fiori" ma soltanto una dimensione costituita da fonti di energia in cui poter ritrovare i priori cari. Spesso mi chiedo: che senso avrebbe avuto la nostra vita se dopo non potrà esserci nulla? Che senso avrebbe avuto raggiungere e superare obbiettivi e ostacoli nella vita? Credo solo che la maggior parte delle persone si sforzi di credere per paura che poi non ci sia niente, cercano di immaginarsi una vita futura per paura che quella pasta voli via come polvere...

                                                                                                                                               - F

martedì 1 marzo 2016

È arrivato l'Oscar

Troneggia luminescente sul piedistallo l'agognata statuetta dell'oscar, solo ieri agguantata dall'attore che da tempo l'attendeva.

In passato infatti l'attore italo-americano era sempre, attraverso i suoi bellissimi film, un passo indietro al trionfo; molte persone punto si sono lamentate per il mancato riconoscimento della bravura dell'attore.
Nella sua carriera DiCaprio ha prodotto moltissimi film e tra i più importanti che meritavano il premio Oscar per miglior attore protagonista maschile sono: Titanic che fu il suo primo successo, the aviator, shutter island, il grande Gatsby, the walf of wall street ed infine il suo ultimo spettacolare film, che ha permesso il raggiungimento del ambito premio Oscar, the Revenant.
Questo film narra dell'incessante lotta di un uomo che può contare sulle sue sole proprie forze contro l'indomabile natura selvaggia; abbandonato nella natura incontaminata, dove gli animale sono le presenze principali, egli combatte per la sopravvivenza.
Io sinceramente penso che DiCaprio avrebbe dovuto vincere diversi premi Oscar già in passato poiché attraverso i suoi affascinanti film mi ha trasmesso molte ispirazioni.
Penso inoltre che l'attore in ogni suo film si impegna molto e cure ogni sua parte da recitare nelle migliori e espressioni e atteggiamenti.
A mio parere egli attualmente è il mio attore preferito e penso anche che sia il più bravo data la sua esperienza ventennale sulle scene cinematografiche.
Spero che in futuro avrà l'onore di poter vincere un secondo premio Oscar grazie ad un'altro bellissimo film.



Merlo