lunedì 2 novembre 2015

Una chiaccherata con un "amico"

Quest'estate, verso la fine di agosto, incontrai un amico che, per quanto ricordavo, si chiamava Andrea.
Appena lo vidi, gli andai subito incontro e iniziai a parlare per intrattenerlo conversando: "Ciao come stai?" Egli rispose: "Bene, soprattutto adesso che la scuola è terminata e sono in vacanza... Poi la Corsica è veramente molto bella." Annuendo dissi: "Sono pienamente d'accordo, secondo me il bello di quest'isola è l'aspetto selvaggio e incontaminato di alcuni suoi luoghi dell'entroterra" Andrea continuò: "Beh... Mi sembra che anche le spiagge non siano così inflazionate come le nostre dell'Adriatico!"
Per intrattenerlo gli ricordai di quella volta nel parco avventura corso a Cannedda, quando, finito il percorso di camminata e arrampicata sulla roccia, dovemmo attraversare un ruscello con un letto abbastanza ripido. Saltando da un masso di splendido granito rosa all'altro, riuscimmo a raggiungere la riva opposta e continuare la camminata.
Il parco avventura si estende tra il verde rigoglioso ed intenso della vegetazione interna corsa. Qui la natura profuma di mirto, di eucalipto e di lavanda, ed è attraversata da torrenti che in questa stagione scorrono più lentamente scoprendo colorati massi di granito che ne costituiscono il letto. Il contrasto tra la roccia che circonda la valle e la vegetazione che accompagna il corso di fiumi dalle limpide acque conferisce un'immagine di natura incontaminata e suggestiva.
Dopo la chiacchierata notai che il mio "amico" era piuttosto perplesso. Allora, cercando di fargli ricordare l'avventura, insistetti raccontandogli anche l'episodio del cinghiale di cui non poteva sicuramente essersi scordato: lo stesso giorno prima di partire per il campo avventura avevamo riempito i nostri zaini con provviste per la camminata. A fine giornata, arrivati sfiniti al campo base dove avevamo lasciato i nostri zaini, cogliemmo sul fatto un piccolo cinghiale che, nel rovistare in cerca di cibo, aveva estratto un panino dei nostri. Incuriositi, provammo ad avvicinarci e a farlo scappare per riconquistare i nostri panini...
Mentre stavo raccontando, lui mi interruppe bruscamente e con uno strano accento romanesco mi disse: "Ma che vuoi da me? L'anno scorso in agosto avevo una gamba ingessata...".
A questo punto me ne andai senza scusarmi nemmeno, realizzando che avevo sbagliato persona.


Gio (quello che parla tanto)

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