Alla fine di dicembre del 2015, c'è stato l'allarme smog, infatti, il livello di smog ha preoccupato molto le autorità di governo le quali hanno adottato dei provvedimenti di emergenza: molte città hanno fermato il traffico privato e in altre città, invece, hanno ordinato di abbassare la temperatura di esercizi dei riscaldamenti.
I luoghi, dove si ha avuto il maggior livello d'inquinamento, si trovano nell'Italia settentrionale, soprattutto nella pianura Padana, poiché è un luogo umido e privo di venti e dove si verificano molte nebbie perché l'aria è ferma o poco ventilata.
D'inverno, inoltre, vengono accesi i riscaldamenti domestici, anche se in realtà non tutte le caldaie sono inquinanti, ma soprattutto quelle che bruciano gasolio o biomasse (legna, pellet...). Il blocco del traffico, applicato in molte città, non ha migliorato per nulla il livello di smog, per cui non è una soluzione utile per questo problema, a cui bisogna trovare altre soluzioni.
L'inquinamento si è risolto soltanto grazie all'arrivo della pioggia e della neve che hanno fatto precipitare le polveri sottili, ma inquinanti, purificando l'aria fino alla prossima volta.
Il blocco del traffico viene probabilmente attuato dai politici solo per dare la gente la sensazione di fare qualcosa, anche se comprovato che non risolve niente, mentre, invece, bisognerebbe intervenire preventivamente sui sistemi di riscaldamento a biomasse o a gasolio. Ma questo dovrebbe essere fatto quando sono spente, cioè nella bella stagione e non quando serve tenerli accesi.
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