Il 27 Gennaio abbiamo
celebrato la giornata della memoria per ricordare le vittime decedute durante
gli anni del Nazismo. La domanda che sorge spontanea è: perché bisogna
ricordare? La semplice risposta arriva da chi ne ha l’esperienza sulla propria
pelle, ovvero i sopravvissuti alle torture dei campi di concentramento. “Se comprendere
è impossibile,
conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze
possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”, cita Primo
Levi, uno dei più grandi autori neorealisti. Penso, ma soprattutto spero, che
tutte le persone di questa Terra siano a conoscenza di ciò che è accaduto a
tutte le persone che furono rinchiuse nei campi di sterminio nazisti. Basta
pensare che vennero brutalmente uccise più di 15 milioni di persone innocenti,
che furono torturate e ridotte allo stremo. La mia domanda è: potrebbe
riaccadere questa grande pazzia ai giorni nostri, dove le menti dovrebbero
essere più aperte? Ho paura di si, penso proprio che possa succedere, proprio
come mezzo secolo fa. Mi riferisco allo scandalo che si sta pian piano
diffondendo, a partire dai paesi del medio oriente. Immagino abbiate già sentito
il termine ISIS, per indicare lo stato islamico creatosi in Iraq e in Siria. I seguaci dell'ISIS conoscono a memoria le parole del Corano, testo sacro dell’Islam, e spesso e volentieri riportano in fatti letteralmente gli ordini scritti sul libro
venerato. Le notizie su internet riportano che più di 12 mila persone che si
opponevano all’ideologia islamica sono state trucidate, persone addirittura
locali, siriane e irachene, fino ad arrivare in Europa con le due stragi di
Parigi. Ho paura che la storia si ripeta, ma con potenza raddoppiata. Molte
coscienze sono state ancora una volta sedotte ed oscurate.
Ricordiamo
perché è necessario ricordare.
-Clara
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