Nella giornata del ventotto maggio 2016 è tornato in Italia dopo 4 anni di arresti in India il militare Salvatore Girone, sospettato di omicidio del caso dell' Enrica Lexie.
Il caso cominciò il quindici febbraio 2012 nelle coste indiane del Kerala quando i militari Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sospettando attività pirata, hanno sparato verso un peschereccio (chiamato appunto Enrico Lexie) uccidendo due pescatori di 20 e 44 anni.
Dopo questa loro azione i due militari sono stati arrestati con l'accusa di omicidio e costretti in India, con qualche sporadico permesso di rientro in patria per determinate occasioni, come per esempio il 22 febbraio 2013 per le elezioni politiche in Italia.
Il 13 settembre 2014 torna in Italia Massimiliano Latorre, malato di ischemia cerebrale al quale è stato permesso di stare in patria per curarsi.
La vicenda possiamo dire che si conclude con il ritorno di Girone due anni dopo, ma in realtà non è corretto dire così siccome i due ora dovranno affrontare una serie di processi per affermare la loro innocenza.
A proposito del ritorno di Girone ammetto di essere disgustato dal comportamento delle autorità indiane le quali a mio parere sono state fin troppo burocratiche con il governo italiano e si sono dimostrare anche fin troppo sbagliate a tenere lontani i due sospettati da casa loro.
Mi rendo certo conto che i due sono sospettati di omicidio, un accusa molto grave ma, appunto sono solo sospettati e le dinamiche sono ancora sconosciute quindi un comportamento del genere con delle persone non ancora riconosciute come colpevoli è impensabile.
Ammetto inoltre che il caso citato mi ha fatto ricredere nel mio paese il quale ha lottato in modo ostinato contro l'India per riavere sani e salvi i due marò, che colpevoli o no sono dopotutto persone.
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