martedì 31 maggio 2016

LA RAGAZZA BRUCIATA VIVA A ROMA

All'alba della domenica 28 maggio 2016 in via Magliana, è stato trovato il corpo semicarbonizzato della povera ventiduenne Sara Di Pietrantonio, studentessa romana. Pochi indizi, lei poco più di una ragazzina dalla faccia pulita che viveva non distante dal luogo della sua morte, che aveva frequentato un liceo scientifico all'Eur, ed ora era iscritta ad Economia all'Università Roma Tre. Intorno alle 3 di domenica notte la ragazza aveva mandato un messaggio alla madre per avvertirla che stava rientrando a casa. Poi più nulla: alle 5 del mattino il ritrovamento del corpo da parte dei vigili del fuoco intervenuti per un'auto in fiamme. Sembrava una chiamata di routine ma "in 25 anni di questo lavoro non ho mai visto un delitto così atroce", ha poi detto il capo della Squadra mobile di Roma Luigi Silipo. 


Subito l'attenzione degli inquirenti si era rivolta a quel suo fidanzato Paduano che all'inizio aveva negato tutto. Era ossessionato da Sara. La considerava una 'cosa' sua e non accettava l'idea che lei potesse allacciare una relazione sentimentale con un altro ragazzo. Un interrogatorio di otto ore, poi è crollato. E ha confessato l'atrocità del suo gesto. Ad uccidere Sara Di Pietrantonio è stato l'ex fidanzato Vincenzo Paduano, una guarda giurata di 27 anni, che ha ammesso che il movente del delitto era la gelosia. E ha versato anche qualche lacrima. "Un pò di tempo fa ci eravamo lasciati - ha raccontato Paduano - ma io non sopportavo che fosse finita. Lei stava già con un altro".


Durante la sua fuga disperata  lei ha provato a chiedere aiuto, sono passate almeno due auto su quella strada maledetta. "Sara prima di essere raggiunta dal suo assassino ha provato a chiedere aiuto agli automobilisti, ma nessuno si è fermato. Se qualcuno lo avesse fatto forse Sara sarebbe ancora viva", a sarebbe ancora viva", così dice il sostituto procuratore di Roma, Maria Monteleone.

Sara poteva vivere. Poteva laurearsi, vivere una vita felice, aveva troppi pochi anni per andarsene in questo modo, troppe possibilità svanite nella vita di Sara per colpa del cinismo e della gelosia umana. La gelosia fa fare cose orribili alla gente, vittima della gelosia questa volta è stato il fidanzato di Sara, Vincenzo Paduano. Mi spaventa molto pensare all'immensità delle cose che sono capaci di fare gli uomini, guidati dalle loro emozioni. Un'altra tragedia l'hanno commessa le persone che nonostante hanno visto Sara in difficoltà, non si sono fermati a salvarla, in questo caso le loro menti sono guidati da un cinismo incontrollabile. Non hanno avuto nessun fine personale nel salvare Sara, quindi sono andati avanti per la loro strada. Il cinismo è quando una persona fa qualcosa solo per un fine personale, per un secondo fine e il secondo fine non c'era nella situazione di Sara, perciò non hanno avuto motivo di salvarla. Ci fa riflettere come le emozioni dell'uomo possono uccidere.


Marco B.



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