Grazie ai ricercatori dell’Imperial College di Londra.
Gli studiosi hanno sintetizzato nuovi materiali ibridi per rigenerare il tessuto osseo e cartilagineo, danneggiato da traumi o da patologie. E per farlo hanno unito le competenze chimiche dei ricercatori del dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell'Università di Milano-Bicocca con quelle ingegneristiche dei ricercatori del Dipartimento di Materiali dell'Imperial College.
Grazie alle caratteristiche modulabili, verrà studiato il suo utilizzo nell'ambito della medicina rigenerativa. In particolare, dopo un'ulteriore fase di ricerca, si potrebbe giungere alla realizzazione di un materiale che, opportunamente ingegnerizzato, mimi il tessuto e ne stimoli la riparazione, fino ad arrivare alla rigenerazione della cartilagine consumata o danneggiata sia a livello del menisco sia a livello dei dischi intervertebrali. Lo sviluppo del materiale è stato possibile sfruttando l'esperienza multidisciplinare dei due Atenei. Il gruppo di ricerca londinese, guidato da Julian Jones, è specializzato nello sviluppo di biomateriali ibridi ed è stato il primo a progettare e produrre un bio-vetro 3D poroso. Nel team inglese anche Francesca Tallia, studentessa di dottorato in Materials Science all'Imperial College. Mentre il gruppo di ricerca dell'Università di Milano-Bicocca, coordinato da Laura Cipolla e coadiuvato da Laura Russo, si occupa, da anni, dell'applicazione della chimica organica e della glicomica nella medicina rigenerativa. E proprio l'esperienza maturata nella modifica chimica dei biomateriali nanostrutturati è stata utilizzata per la progettazione del materiale.
Geppo
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