Futuris,
comunemente chiamato "l'aquilone del mare", è una novità tecnologica
ideata da Neil Laughlin, Heije Westberg, Nancy Zambrano e Pehr Salomonsson, un'equipe di
scieziati europei, al fine di ricavare quanta più energia pulita possibile
dalle onde affinchè le risorse non rinnovabili e fortemente inquinanti possano
essere messe da parte.
Il suo design, che lo fa apparire come una
sorta di aquilone, gli consente di fluttuare sotto l’acqua ad una velocità dieci volte piú elevata di
quella delle onde stesse senza subire danni.
hanno
scelto la baia di Strangford Lough, situata nell’Irlanda del Nord, per poter
condurre dei test in sicurezza.
Questo macchinario di ultima generazione è stato definito dai suoi ideatori come un "aquilone" ancorato al al fondale marino che viene fatto oscillare, dall'alto verso il basso, dalle correnti sottomarine. L’ ala dell'aquilone, seguento gli spostamenti delle onde, inizia ad oscillare ed è proprio muovendosi che genera energia. Infatti le turbine vengono attivate dal movimento ondulatorio dell'aquilone e, quando esse sono in funzione, viene prodotta l’elettricità.
consenta
al macchinario di raggiungere una velocità
maggiore e profondità sempre
più elevate, cosicché l’aquilone
possa produrre energia in modo efficiente e in quantità molto più alte.
La velocità del flusso delle onde cambia in base alla profondità. L’aquilone è molto flessibile ed è possibile per gli scienziati modificare alcuni parametri così da farlo muovere a diverse profondità a seconda di quella che è la migliore corrente da poter sfruttare. Materiali leggeri ma resistenti e un design completamente idro-dinamico consentono al macchinario di spostarsi seguendo il ritmo delle onde senza subire o provocare danni.
L'obbiettivo
finale che gli scienziati si sono proposti sta nel creare quanta piu’ energia
di conversione possibile sfruttando le correnti marine .
I test vengono svolti in un’area
protetta che ha molta biodiversità. I ricercatori stanno inoltre mettendo a punto una piattaforma sottomarina
per monitorare gli spostamenti della fauna marina, in particolare le migrazioni
dei grandi cetacei, e capire come essa interagisca con l’aquilone.
Ritengo che questa invenzione possa rappresentare, per noi esseri umani, la perfetta opportunità per riparare ai gravissimi danni che abbiamo arrecato all'ambiente e alla fauna marina. Credo inoltre che, quella di ricavare energia da una fonte perenne come il moto delle onde, sia una soluzione brillante e che, dal momento che il macchinario utilizzato non genera sostanze inquinanti trovo che questa equipe di scienziati sia riuscita a raggiungere la soluzione perfetta ai nostri problemi.
Nelfa01
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