giovedì 25 maggio 2017

FUTURIS: l'aquilone degli abissi

Futuris, comunemente chiamato "l'aquilone del mare", è una novità tecnologica ideata da Neil Laughlin, Heije Westberg, Nancy Zambrano e Pehr Salomonsson, un'equipe di scieziati europei, al fine di ricavare quanta più energia pulita possibile dalle onde affinchè le risorse non rinnovabili e fortemente inquinanti possano essere messe da parte.

 Il suo design, che lo fa apparire come una sorta di aquilone, gli consente di fluttuare sotto l’acqua ad una velocità dieci volte piú elevata di quella delle onde stesse senza subire danni.



Tuttavia Futuris è solo il primo prototipo di questo macchinario innovativo e deve perciò essere ancora sottoposto a numerosissime prove. Perciò, i ricercatori che studiano come produrre energia dalle maree,


hanno scelto la baia di Strangford Lough, situata nell’Irlanda del Nord, per poter condurre dei test in sicurezza.


Questo macchinario di ultima generazione è stato definito dai suoi ideatori come un "
aquilone" ancorato al al fondale marino che viene fatto oscillare, dall'alto verso il basso, dalle correnti sottomarine. L’ ala dell'aquilone, seguento gli spostamenti delle onde, inizia ad oscillare ed è proprio muovendosi che genera energia. Infatti le turbine vengono attivate dal movimento ondulatorio dell'aquilone e, quando esse sono in funzione, viene prodotta l’elettricità.

L’aquilone è cosparso di sensori e strumenti di comunicazione molto avanzati ma i suoi ideatori vogliono renderlo perfetto ed è per questo che sono già al lavoro per poter mettere a punto un design migliore che 
consenta al macchinario di raggiungere una velocità maggiore e profondità sempre più elevate, cosicché l’aquilone possa produrre energia in modo efficiente e in quantità molto più alte.


La velocit
à del flusso delle onde cambia in base alla profondità. L’aquilone è molto flessibile ed è possibile per gli scienziati modificare alcuni parametri così da farlo muovere a diverse profondità a seconda di quella che è la migliore corrente da poter sfruttare. Materiali leggeri ma resistenti e un design completamente idro-dinamico consentono al macchinario di spostarsi seguendo il ritmo delle onde senza subire o provocare danni.

L'obbiettivo finale che gli scienziati si sono proposti sta nel creare quanta piu’ energia di conversione possibile sfruttando le correnti marine .

I test vengono svolti in un’area protetta che ha molta biodiversità. I ricercatori stanno inoltre  mettendo a punto una piattaforma sottomarina per monitorare gli spostamenti della fauna marina, in particolare le migrazioni dei grandi cetacei, e capire come essa interagisca con l’aquilone.




Ritengo che questa invenzione possa rappresentare, per noi esseri umani, la perfetta opportunità per riparare ai gravissimi danni che abbiamo arrecato all'ambiente e alla fauna marina. Credo inoltre che, quella di ricavare energia da una fonte perenne come il moto delle onde, sia una soluzione brillante e che, dal momento che il macchinario utilizzato non genera sostanze inquinanti trovo che questa equipe di scienziati sia riuscita a raggiungere la soluzione perfetta ai nostri problemi.

Nelfa01

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