giovedì 4 maggio 2017

TREDICI RAGIONI per SUICIDARSI
Il 31 marzo su Netflix è uscita la serie TV adattata al romanzo di Jay Asher, "13", riguardante la storia della sedicenne suicida Hannah Baker e le motivazioni che l'hanno portata a tale gesto.

Tredici episodi per mettere in scena i motivi di un gesto tragico e definitivo
Tredici audiocassette in cui Hannah, la protagonista, ha spiegato ai diretti interessatidal suo punto di vista colpevoli, cosa l'ha spinta al suicidio.
Fa recapitare un pacco contenente i nastri e semplici istruzioni: ascoltare tutto e passarela scatola al nome che segue il proprio nella lista.
Clay Jensen, co-protagonista, non sa chi sia stato ad inviargli il pacchetto, non sa quindi a che punto della storia comparirà il suo nome.Nastro dopo nastro scopre quelli che lo hanno già ascoltato e quello che hanno fatto ad Hannah.
Ci sono due opinioni contrarie su questa serie TV:
alcuni pensano che certe scene siano realizzate per rappresentare la realtà dei fatti;
altri credono che i contenuti siano troppo crudi ed irreali.
Nonostante alla lavorazione della serie abbiano collaborato quattro professionisti della salute mentale, molti esperti non condividono il prodotto finale.
Dan Reidenberg, direttore del Suicide Awareness Voices of Education, ha affermato:
"Ho visto la serie e sono rimasto sconvolto dal modo violento e esagerato in cui viene descritta la vita di Hannah. Gli spettatori possono immedesimarsi in qualcuno che muore senza dover subire tutta quella violenza."
Brian Yorkey, produttore della serie TV, in un intervista ha detto: 
"Le due scene (riferite allo stupro e al suicido di Hanna) sono state davvero importanti per poter mostrare chiaramente il dolore provato dalle ragazze. Abbiamo cercato di rappresentare questa esperienza nella maniera più verosimile possibile: sono state necessarie diverse ricerche e, insieme agli attori, ci siamo anche confrontati con molti esperti della materia. Gli attori, seppur giovanissimi, hanno avuto molto coraggio. Sono stati giorni complicati sul set, ma in fin dei conti ne è valsa la pena; abbiamo ottenuto le scene che volevamo nel modo giusto."
Personalmente ho avuto il piacere di guardare "Thirteen reasons why" e mi ha soddisfatto.
Oltre all'ambientazione, un liceo nel quale gli adolescenti ci si possono immedesimare totalmente, tratta anche di un argomento serio ed importante: bullismo e cyber bullismo.
I teenagers, almeno una volta nella vita, hanno subito o assistito ad episodi di violenza verbale o fisica.
La serie TV è stata realizzata, secondo la mia opinione, appositamente con scene di forte impatto emotivo per coinvolgere i telespettatori nella storia di una ragazza suicida, far provare le medesime emozioni per sperimentare il dolore subito.
Inizialmente, nei primi episodi, la storia non mi ha coinvolto appieno, perché pensavo che Hanna fosse soltanto una ragazza in cerca di attenzioni, facendosi troppe paranoie per una foto inviata a tutta la scuola.
In quel momento io avrei agito diversamente: non avrei dato importanza ad una sciocca immagine, e sarei andata avanti senza dare retta ai pettegolezzi riguardanti me stessa, perché solo io avrei conosciuto la verità.
Più avanti però ho capito che la situazione di Hanna era ben peggiore di solo voci nei corridoi. Ogni giorno veniva presa in giro, umiliata, offesa, sminuendo sempre di più la sua autostima.

Articolo tratto da: chance.org
Perché?
Perché Tredici è una serie TV che fa un male cane, che ti mostra uno spaccato di realtà che ognuno di noi ha passato e magari superato indenne, ma che può portare a tragici eventi, definitivi.
È un pugno sullo stomaco, una pugnalata al petto... Una lametta sulle vene.
Perché solitudine, bullismo, violenza e depressione sono reali, sono maledettamente reali. 
Le persone sottovalutano gli effetti prodotti dalle loro parole, dai loro gesti, dalle loro toccatine innocenti. Sottovalutano gli sguardi fra i banchi, i mormorii, gli scatti rubati. Magari lo fanno senza neppure un briciolo di cattiveria, ma anche senza consapevolezza. Perché non sanno cosa si prova a stare dall'altra parte. Non conoscono il dolore di essere schermiti e non schermitori; non conoscono i brividi e il terrore del tocco di un estraneo sul tuo corpo; di una diceria che si diffonde; di uno stupro.
Quello che, invece, si riesce a provare sulla propria pelle e a comprendere in modo così doloroso e soffocante da questa serie, è che una Tua, una Nostra semplice azione, potrebbe uccidere qualcuno. 
Viceversa, le semplici azioni di chi ci circonda potrebbero essere la causa del nostro suicidio.


Skeeter


(UNISCITI ANCHE TU NELLA PETIZIONE CHE PERMETTERÀ DI GUARDARE TREDICI NELLE SCUOLE ITALIANE)


3 commenti:

  1. Sono perfettamente d’accordo con Skeeter quando afferma che sarebbe utile guardare “Thirteen reasons why” nelle scuole superiori perché contiene il tema del bullismo e del cyberbullismo ed ai giorni nostri la cronaca è colma di fatti legati a ciò. La visione di questa serie TV potrebbe far capire a molti adolescenti vittime di bullismo che pensano che togliersi la vita sia l’unica ”via di scampo” l’incorrettezza di questo gesto, arrivando a compiere il medesimo gesto di Hannah si rischia di far soffrire terribilmente le persone care; inoltre penso che la vita sia un dono che non si può sprecare: nulla dovrebbe portare un individuo compiere il gesto estremo.
    La visione di questa serie TV potrebbe inoltre far capire ai bulli come si sente la vittima e sensibilizzarli.
    Non penso che questa serie TV contenga scene eccessivamente violente, è semplicemente adatta a sensibilizzare gli spettatori.
    GIO

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Pensando al Bullismo e al Cyber/bullismo la prima frase che mi viene in mente è "immensa quantità di cattiveria". Perciò la prima domanda che mi sono posta è stata, è possibile comunicare nelle scuole il messaggio del Bullismo e del Cyber/bullismo attraverso una serie Tv?
    Penso che FAR CAPIRE la pericolosità e l'immensa ignoranza che tutto ciò comporta sia molto diffile. Appoggio il gesto di voler mostrare la vera "realtà" di questo mondo oscuro, ma credo che non sia di certo una serie Tv a far cambiare la mentalità di persone così testarde e contorte.
    MC.SINEAD

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